Tasso di femminilizzazione delle imprese abruzzesi al 25,68 per cento, oltre la media nazionale. Chieti terza in Italia
Oltre un quarto delle imprese abruzzesi è diventato rosa. Secondo l’elaborazione Confesercenti su dati Unioncamere, le donne hanno conquistato nuovi spazi nella guida delle micro, piccole e medie imprese: al 30 settembre 2017 il tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria regionale è arrivato infatti al 25,68 per cento, cinque punti oltre la media nazionale (21,45 per cento) e superiore anche alle performance del centro Italia (22,30 per cento) e del meridione (23,45 per cento). I dati sono stati presentati questa mattina in occasione del FLA di Pescara da Sonia Di Naccio, responsabile di Impresa Donna Confesercenti e presidente di turno del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio, industria e artigianato di Pescara, nella tappa adriatica del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa promosso da Unioncamere proprio in collaborazione con i Cif camerali. L’evento di oggi, condotto dal giornalista Mauro Tedeschini, ha chiuso l’esperienza del Cif pescarese in vista dell’unione con la Camera di commercio di Chieti.
Secondo le elaborazioni diffuse stamani, in Abruzzo oggi sono 38mila 284 le imprese «rosa», 61 in più rispetto a tre anni fa pur in un contesto di generale contrazione della base imprenditoriale regionale. La percentuale più alta è della provincia di Chieti, dove è guidato da donne il 28,69 per cento delle imprese, seguita da Teramo (24,19 per cento), L’Aquila (24,99 per cento) e Pescara (23,75 per cento). Saldo positivo in tre province su quattro rispetto al 2014: solo Chieti perde posizioni sul piano numerico (-157 ditte).
«Quest’evento chiude le attività del Comitato in vigilia della fusione tra le Camere di Commercio di Pescara e Chieti» ha spiegato Sonia Di Naccio, «sono stati anni di impegno a favore delle donne perché crediamo che il lavoro possa essere l’unica strada per emanciparsi da situazioni difficili e vivere pienamente la propria vita. Per via dei tagli alle risorse della pubblica amministrazione, che ci hanno impedito di dare contributi diretti alle imprese femminili, abbiamo optato, in questo periodo, per attività formative che dessero quanto meno alle donne gli strumenti per approcciarsi al mondo aziendale. Il concorso “Impresa in Rosa: che storia!” è la nostra chicca: per ben 5 anni abbiamo chiesto alle imprenditrici di raccontarsi, prima attraverso le mail e poi, con l’avvento di Facebook, i social e loro lo hanno fatto, naturalmente, senza troppi peli sulla lingua. Ora questi racconti, che abbiamo raccolto in un libro, saranno compagni preziosi per le donne del futuro che troveranno, tra le righe, il coraggio per continuare le loro battaglie, umane o lavorative che siano».
Una iniziativa molto apprezzata dalle imprenditrici pescaresi. «L’iniziativa “Imprese in rosa, che storia!” è stata un lavoro egregio» spiega infatti Marina Dolci «è decisamente importante poter raccontare le esperienze lavorative e coinvolgere i ragazzi “live”, andando oltre il digitale e dando alle nuove generazioni la possibilità di un confronto reale. Comunicare, elaborare, condividere, progettare al femminile per avere sfaccettature più ampie di lavoro, e poi superare le diversità di genere: è questa la sfida»
Per Patrizia Ricupito è importante l’altro aspetto trattato oggi, il microcredito con le agevolazioni ulteriori per le imprese in rosa: «Per chi vuole aprire una nuova attività è una opportunità centrale. Auspico che questo strumento venga pubblicizzato di più e su più canali, a partire dai social, con l’obiettivo di raggiungere i giovani subito dopo la laurea o il diploma».