Covip: nel 2017 attività casse professionali +6,6% a 85,3 mld

Il 73% delle risorse complessive fa capo a cinque istituti

La commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha presentato il quadro di sintesi sui dati relativi al patrimonio delle casse professionali e alla loro gestione finanziaria al 31 dicembre 2017.

Il documento, pubblicato anche sul sito dell’autorità, ne delinea in chiave aggregata gli aspetti più significativi e fornisce, rispetto agli ultimi report, elementi di dettaglio sulle attività delle singole casse. Il presidente Mario Padula ha illustrato i dati più rilevanti relativi alle risorse complessive del settore, il cui valore di mercato ammonta a 85,3 miliardi di euro, con un aumento rispetto al 2016 di 5,3 miliardi (circa il 6,6% in più).

Dal 2011 al 2017, le attività totali delle casse sono cresciute complessivamente del 53,2% (da 55,7 a 85,3 miliardi di euro). Ampie sono le differenze nella dimensione dell’attivo. Circa il 73% delle risorse complessive del settore fa capo a 5 casse (Enpam, Inarcassa, cassa dottori commercialisti ed Enasarco). Le differenze sono riconducibili alle caratteristiche economiche, sociali e demografiche delle diverse platee di riferimento. Sulla dinamica di crescita dell’attivo incidono i contributi raccolti e le prestazioni erogate. La differenza tra i primi e le seconde è positiva per tutte le casse ad eccezione dell’Inpgi (gestione Ago) e della cassa geometri.

Gli investimenti immobiliari, 19,4 miliardi di euro (19,1 nel 2016), si sono ridotti in percentuale dell’attivo (22,7% contro il 23,8 del 2016). Tra le diverse componenti, l’incidenza delle quote di fondi immobiliari (pari al 16,1%) è in leggero aumento, mentre diminuisce quella degli immobili detenuti direttamente (dal 7,3 al 6%). Con riguardo alla ripartizione delle attività tra le diverse componenti mobiliari gli investimenti in titoli di debito, 31,2 miliardi (27,9 nel 2016), costituiscono il 36,6% dell’attivo, registrando un aumento di 1,7 punti percentuali rispetto al 2016. Tra le diverse componenti, gli investimenti diretti complessivamente scendono passando dal 24,4 al 22,4%, ma aumenta dal 10,5 al 14,3% la componente obbligazionaria negli Oicvm (organismi di investimento collettivo in valori mobiliari). Gli investimenti in titoli di capitale, 14,8 miliardi di euro (13,3 nel 2016) formano il 17,3% dell’attivo (16,6 nel 2016). Tra le diverse componenti restano sostanzialmente stabili gli investimenti diretti, mentre si registra un aumento dal 7 al 7,8% della componente azionaria negli Oicvm.

Padula ha inoltre fornito un quadro degli investimenti nell’economia italiana, anche in chiave comparativa rispetto ai Fondi pensione. Gli investimenti domestici delle casse ammontano a 34,4 miliardi di euro, mentre gli investimenti non domestici si attestano a 36,9 miliardi. I fondi pensione hanno investito nell’economia italiana 38,3 miliardi di euro, mentre gli investimenti non domestici ammontano a 79,5 miliardi. Considerando le attività al netto di liquidità, polizze assicurative e altre attività (soprattutto formate da crediti contributivi), l’incidenza della componente domestica è pari al 48,2% per le casse e al 32,5% per i fondi pensione. Per le casse nell’ambito degli investimenti domestici sono predominanti gli investimenti immobiliari, mentre per i fondi pensione la componente più rilevante è costituita dai titoli di Stato.

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