Decontribuzione Sud: Schiavo, in scadenza il 30 giugno. Bonus Zes non basta, necessaria ed urgente una proroga per dare certezze alle imprese del Mezzogiorno

Inflazione

“C’è enorme preoccupazione per l’incertezza sulla conferma della Decontribuzione per i datori di lavoro delle regioni del Mezzogiorno, in scadenza il prossimo 30 giugno. Lo scorso maggio il Ministro Raffaele Fitto aveva annunciato la difficoltà dell’esecutivo a riconfermare la misura della decontribuzione per il secondo semestre dell’anno, ma erano in seguito giunte rassicurazioni che si sarebbe trovata una soluzione per scongiurare l’impasse. Non c’è più molto tempo: è necessaria ed urgente una proroga. La misura è tra le più apprezzate e utilizzate: la mancata riconferma per l’anno in corso avrebbe enormi conseguenze sugli equilibri finanziari delle imprese e sull’occupazione dei territori coinvolti, anche perché non può essere sostituita dal Bonus Zes, la cui platea di beneficiari è troppo ridotta”.

Così Vincenzo Schiavo, Vice Presidente Nazionale Confesercenti con delega alle politiche del Mezzogiorno.

“L’esonero contributivo – che per il 2024 era previsto al 30% sugli oneri a carico del datore di lavoro – era stato introdotto dalla legge 178/2020 e consiste in uno sgravio sui contributi previdenziali per tutti i dipendenti delle aziende insistenti nelle regioni meridionali con massimali fino a 2 milioni di euro. Nell’ultima proroga era stata prevista una riduzione dei contributi con una scala decrescente fino al 2029, con un esonero pari al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore fino a dicembre 2025, del 20% per gli anni 2026 e 2027 e del 10% per l’ultimo biennio. L’obiettivo dell’intervento era sostenere le imprese più deboli economicamente colpite dalle perturbazioni economiche derivanti dalle varie crisi che si sono succedute in questi anni. Criticità, a nostro avviso, che non sono ancora state superate: riteniamo, perciò, necessaria una proroga del provvedimento. Mentre consideriamo non accettabile la possibilità di sostituirla con il Bonus Zes che riguarda solo le imprese che assumono dal 1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025 lavoratori over 35 disoccupati da almeno 24 mesi: un numero davvero troppo esiguo di beneficiari”.

 

 

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