Turismo: Italia è ancora il Bel Paese, 8 europei su 10 vorrebbero visitarla

Indagine Confesercenti con SWG: nel continente immagine positiva dell’Italia, voto medio oltre il 7. Svedesi (91%), spagnoli e tedeschi (90%) i più propensi a scegliere un viaggio nel nostro Paese

Il Belpaese è ancora un bel paese. L’Italia rimane tra le destinazioni turistiche più apprezzate dai cittadini europei: tanto che oltre 8 su 10 (86%) vorrebbero visitarla per una vacanza, attirati dal patrimonio di cultura, arte e storia, dai paesaggi naturali, dal clima mite ed ovviamente dal buon cibo. Secondo una indagine condotta da SWG Confesercenti in Gran Bretagna, Spagna, Francia, Polonia, Germania, Svezia e Paesi Bassi che, nel loro insieme, rappresentano il quadro europeo, emerge infatti una valutazione molto positiva sul nostro Paese tra gli eventuali turisti: in una scala da 1 a 10, il voto medio assegnato alla destinazione Italia è superiore al sette (7,3).

“Siamo contenti che il nostro Paese sia in cima ai pensieri dei turisti stranieri. Proprio per questo, come operatori del settore, dobbiamo continuare a lavorare per rendere il prodotto turistico Italia sempre più godibile”, afferma il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina. “Un prodotto turistico globale in cui gli operatori turistici forniscono i propri servizi che devono essere sempre più mirati e di qualità. Per questo la formazione continua di risorse umane motivate, altamente qualificate e professionali rappresenta una leva strategica fondamentale per favorire e migliorare l’attrattività turistica dei nostri territori”.

Non mancano, però, elementi di percezione negativa. Come, ad esempio, quelli relativi ad una supposta pericolosità sociale e criminale dell’Italia: è la prima causa, secondo la ricerca, per cui si preferirebbe non visitare il nostro Paese. Una cattiva reputazione consolidatasi nel tempo, che dobbiamo scrollarci. Ma tra i fattori ‘respingenti’, ci sono anche i costi della permanenza turistica in Italia e timori legati alla crisi migratoria e alla disponibilità e sicurezza delle infrastrutture.

Giudizio positivo e di interesse per l’Italia come meta vacanziera. Complessivamente, pertanto, emerge un quadro di interesse per l’Italia – e i flussi turistici annuali confermano questo risultato – e un giudizio forse più positivo di quanto non ci si potesse aspettare, data un’inclinazione autocritica della nostra opinione pubblica. Nel quadro positivo vi sono i grandi Stati, sono presenti il nord e l’est europei. Da questi paesi giunge in Italia un’ampia quota di turisti. Si registrano delle differenze: Gran Bretagna, che troviamo al primo posto, seguita da Spagna e Francia indicano una valutazione superiore alla media; la Polonia è nella media; mentre Germania, Svezia e Paesi Bassi sono leggermente più bassi della media. In ogni caso non si va sotto il sette come valore.

Il giudizio positivo è confermato dalla propensione a visitare il nostro Paese. L’86% degli intervistati farebbe una vacanza in Italia: al primo posto dei papabili ‘turisti’ c’è la Svezia con il 91% delle preferenze, seguita da Spagna (il 90%) e Germania (90%). Subito dopo troviamo la Gran Bretagna (l’87%), la Polonia (82%), la Francia (81%) ed i Paesi Bassi (81%). Decisamente più scarno il fronte del no: soltanto tra il 3% e il 9% rigettano l’ipotesi di un viaggio nel nostro paese: la percentuale più bassa è in Svezia e Spagna (il 3%), la più alta nei Paesi Bassi (il 9%).

I motivi per cui si sceglierebbe l’Italia come destinazione turistica. Analizzando le motivazioni che stimolano gli abitanti dei paesi europei a visitare il nostro paese e che favoriscono gli arrivi si osserva che al primo posto vi sono i monumenti, l’arte e le città. Sono il grande retaggio del nostro paese e rimangono inimitabili. Molto importanti risultano anche, ma sono lievemente meno motivanti, le bellezze naturali ed il cibo, probabilmente perché si possono trovare anche in altri paesi queste caratteristiche. Segue il clima: anche questo aspetto ha un buon rilievo e, probabilmente, accompagna bene le prime due scelte.

Anche qui emergono delle differenze tra i Paesi in considerazione: alcuni puntano più sulle bellezze naturali come Germania (il 64%), Gran Bretagna (il 61%) e Paesi Bassi (il 54%); altri sul patrimonio storico, culturale ed artistico: al primo posto troviamo la Spagna con l’82% delle preferenze, seguita da Polonia con il 79% e la Francia con il 72%; la Svezia indica prioritariamente, invece, il cibo: il 73% degli intervistati. C’è poi un interesse per lo stile di vita tipicamente italiano: lo sceglie il 28% in Germania, il 26% in Svezia e Francia, il 23% in Spagna, per ultimi i paesi Bassi (19%) e la Gran Bretagna (18%). Interessante è la percentuale di coloro che in Polonia valuterebbe l’Italia come meta di viaggio per pellegrinaggi e visite religiose, mentre una percentuale non trascurabile in Gran Bretagna, il 14%, sceglierebbe il Belpaese per visitare fiere e manifestazioni.

I motivi per cui si eviterebbe l’Italia come destinazione turistica. La prima causa deterrente indicata verso il nostro paese è la pericolosità sociale e criminale. È una cattiva “fama” che si è consolidata nel tempo, un’immagine negativa che evidentemente pesa nelle valutazioni. Seguono altre due ragioni per cui si rinuncerebbe: il costo economico, al secondo posto, mentre la crisi migratoria conquista il terzo. Qualche preoccupazione deriva anche dall’instabilità economica, mentre la qualità dei servizi e dei collegamenti non risulta essere, in particolare, tra i motivi che spingerebbero a rinunciare ad una vacanza in Italia: probabilmente i motivi per cui si sceglierebbe il Belpaese superano l’esperienza di qualche disservizio.

Anche in questo caso emergono alcune diversità, tra i Paesi analizzati, nella percezione degli aspetti negativi che spingerebbero ad evitare l’Italia per una vacanza: la Polonia è al primo posto nel segnalare la pericolosità sociale e la criminalità (il 43%), seguita dalla Francia (il 33%), dalla Svezia (il 31%) e dalla Spagna (il 27%). Gran Bretagna, Germania e Paesi Bassi esprimono, invece, lo stesso livello di preoccupazione (il 25%) per questo aspetto. Il costo economico è segnalato, invece, soprattutto da Spagna e Gran Bretagna (il 35%) come motivo per rinunciare, seguite da Polonia e Svezia (il 28%), Paesi Bassi (24%), Germania (23%) e Francia per ultima (16%). Per la crisi migratoria, invece, esprimono una certa apprensione gli intervistati di Polonia (il 42%) Francia (il 33%), Germania (il 32%), mentre si riduce per quelli della Svezia (il 21%), della Spagna e Paesi Bassi (il 19%) e della Gran Bretagna (il 17%). Le conseguenze dell’instabilità economica italiana, invece, destano qualche perplessità soprattutto per Spagna (22%) e Paesi Bassi (21%). Si evidenzia, inoltre, una certa preoccupazione dei potenziali turisti tedeschi per le difficoltà nei collegamenti: sono il 20% a segnalarlo, mentre un 15% di spagnoli ritiene che in altri paesi, rispetto all’Italia, i servizi al turista siano migliori.

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