“Rischi da quadro politico incerto”
“Dopo l’accelerazione della crescita nel 2017, l’economia italiana continuerà a crescere allo stesso passo dell’1,5% quest’anno, sostenuta largamente dalla domanda interna. Ma con i venti di coda in calo e l’output gap che si chiude, la crescita del pil verrà moderata a 1,2% nel 2019″. Lo scrive la Commissione Ue nelle stime economiche di primavera, che confermano quelle invernali e che per l’anno prossimo segnalano anche un rallentamento degli investimenti. Guardando all’Ue “la crescita resta forte nel 2018 e si allenterà solo leggermente nel 2019, con una crescita rispettivamente del 2,3% e del 2%”. “L’incertezza sulle politiche è diventata più pronunciata e, se prolungata, potrebbe rendere i mercati più volatili e intaccare il sentimento economico e i premi di rischio” – spiega la Commissione Ue sottolineando che per il Paese “i rischi per le prospettive di crescita sono diventati più inclinati verso il basso”.
Infine, dallo studio emerge che l’Italia resta fanalino di coda d’Europa per la crescita, la più bassa dei 28 Paesi assieme a quella del Regno Unito. Per entrambi i Paesi il pil 2018 crescerà di 1,5%, per poi rallentare a 1,2% nel 2019. La più alta è quella di Malta (5,8% nel 2018 e 5,1% nel 2019) seguita da Irlanda (5,7% e 4,1%).