Confesercenti Bologna: tram, troppo pochi i risarcimenti per i disagi alle piccole e medie imprese

Tram

L’Associazione: “Ci aspettiamo che il sindaco Matteo Lepore mantenga le promesse e gli impegni presi in campagna elettorale”

Troppo, troppo poco per i risarcimenti alle piccole e medie imprese dei commercianti, dei ristoratori, dei baristi, degli artigiani e delle imprese di servizi per i disagi che deriveranno dai quattro anni di cantieri per la realizzazione della prima linea del Tram. Quelli comunicati oggi dall’Amministrazione comunale alle associazioni di categoria non bastano a coprire nemmeno i disagi dei prossimi sei mesi del 2023.

Riavvolgiamo di poco il nastro del film sul Tram avviato all’inizio di quest’anno. Il 13 marzo scorso Confesercenti Bologna, insieme alle altre associazioni di categoria cittadine, alle quali si è aggiunto anche un importante istituto di credito vicino alle imprese, ha stilato un dettagliato documento inviato al Comune di Bologna con una serie di richieste.

Le associazioni di categoria chiedevano:

  • “Tempestività, perché le risorse dovranno arrivare alle aziende nel momento in cui ci sarà un calo di fatturato”.
  • “Idoneità, perché dovranno avere una consistenza adeguata e proporzionata alla situazione di crisi aziendale”.
  • “Flessibilità, perché i cantieri dovranno essere progettati con la possibilità di modificare alcuni assetti se si creano presupposti di necessità per l’operatività delle aziende”.

Se da un lato sono apprezzabili l’Istituzione dell’Osservatorio di Monitoraggio dei Cantieri, gli sconti sulla Tari (50%) e sulla Cosap (100%) e una maggiore flessibilità nella gestione dell’uso dei dehors, proposti dall’assessora Guidone, non possiamo non evidenziare come gli interventi (tipo il bando cui possono partecipare le imprese a seguito di spese sostenute) siano inferiori a quanto necessario. Tanto più che riguardano solo le attività presenti sul tracciato del Tram e nulla è stato previsto per le attività che si trovano nelle vie limitrofe e che patiranno degli stessi disagi.

Ricordiamo che le Associazioni chiedevano la messa in campo di risorse capaci di intervenire su 6 livelli:

  1. una fiscalità di vantaggio con misure consistenti e prolungate nel tempo oltre la durata del cantiere;
  2. contributi a fondo perduto per sostenere le spese correnti (locazione, costi energetici, etc.);
  3. ristori a favore delle attività che hanno un calo dimostrato di fatturato;
  4. contributi a fondo perduto per l’abbattimento dei tassi di interesse per garantire liquidità alle aziende;
  5. abbattimento dei costi per la sosta delle imprese interessate dai cantieri (gratuità della sosta per imprenditori e dipendenti coinvolti);
  6. esonero dalle eventuali sanzioni per quelle imprese che non dovessero rispettare le tempistiche contrattuali previste a fronte di oggettivi impedimenti di accessibilità.

“Pochissime le risposte al documento presentato il 13 marzo dalle associazioni di categoria – afferma Alberto Aitini di Confesercenti Bologna – ci aspettiamo che il sindaco Matteo Lepore mantenga le promesse e gli impegni presi in campagna elettorale e risponda con atti adeguati ai disagi delle imprese derivati dai cantieri del Tram”

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