Banca centrale europea: tassi “prepararsi sia ai rialzi che a uno stop”

Tassi di interesse: la Bce li taglia e li porta al 2,25%. Si tratta del sesto taglio consecutivo da giugno

Per far materializzare le previsioni della Bce sull’inflazione, il Consiglio direttivo deve procedere con due rialzi dei tassi successivi a giugno e luglio

Nella riunione di giugno della Banca centrale europea, “i membri del Consiglio direttivo hanno sottolineato che la Bce potrebbe dover proseguire con rialzi dei tassi aggiuntivi, ma dovrebbe anche essere pronta a fermarsi se così richiederanno i dati e la sua valutazione”.

E’ quanto emerge dal resoconto della riunione del 14 e 15 giugno.

A luglio e settembre, hanno sottolineato i membri del board, saranno disponibili nuove informazioni che consentiranno di aggiornare la valutazione delle prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e la forza della trasmissione della politica monetaria. Per questo un approccio dipendente dai dati e deciso di volta in volta è considerato essenziale.

Per quanto riguarda la decisione di alzare i tassi di 25 punti a giugno, il consenso tra i membri del Consiglio direttivo è stato “ampio”.  Anche se “inizialmente era stata espressa una preferenza per un rialzo di 50 punti, visto il rischio che l’inflazione diventi più persistente”, si legge nei verbali della riunione.

Il board ha considerato “un segnale positivo” il secondo calo consecutivo dell’inflazione di fondo, ma ha ritenuto che “non c’erano prove sufficienti o convincenti per confermare” che fosse ad un “punto di svolta”.

Se, infatti, alcuni elementi dell’inflazione di fondo hanno iniziato a calare, altri hanno invece continuato a crescere con forza, e quindi il calo non è sufficiente ad assicurare il ritorno verso il target del 2%, è stata la riflessione del board.

Alcuni membri hanno anche messo in discussione l’entità della revisione al rialzo delle stime sull’inflazione, alla luce degli ultimi dati più incoraggianti e alla luce dei cambiamenti negli assunti delle stime di giugno rispetto a quelle di marzo: tassi più alti, prezzi energetici più bassi e apprezzamento dell’euro.

Comunque per far materializzare le previsioni della Bce sull’inflazione, il Consiglio direttivo deve, come minimo, procedere con due rialzi dei tassi successivi a giugno e luglio, che erano già compresi nelle ipotesi su cui si basano le previsioni.

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