Numeri positivi per quanto riguarda l’afflusso turistico nel nostro Paese. Bene anche l’Emilia Romagna e soprattutto la provincia di Modena che, nei primi nove mesi di quest’anno ha registrato oltre 600mila arrivi e oltre un milione di presenze nelle strutture ricettive del territorio
Ad incentivare il turismo nella nostra provincia, oltre alla cultura e ai motori, anche l’enogastronomia e la filiera agroalimentare che, con i prodotti DOP e IGP, confermano Modena e provincia una meta turistica molto apprezzata. A questi si aggiunge anche l’affermarsi del turismo slow che, con le sue camminate, le terme e gli sport all’aperto offre un’esperienza completa ai turisti italiani e stranieri.
Dalla ricerca condotta da Alessandro Tortelli, Direttore del Centro Studi Turistici di Firenze per Confesercenti Modena, e presentata questo pomeriggio alla tavola rotonda “Enogastronomia e turismo: un binomio vincente” organizzata presso la sede di Confesercenti Modena, quello che emerge è un quadro particolarmente positivo per il territorio modenese.
A livello provinciale, le prime stime sull’andamento dei flussi turistici per quanto riguarda i primi nove mesi del 2023 sono favorevoli. Si registrano 610.325 arrivi (in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 quando erano 526.201) e 1.361.864 presenze (anche queste in aumento rispetto al periodo gen-set 2022 che aveva registrato 1.265.470 presenze). La spinta maggiore si registra dalla domanda straniera (+19,2%) ma anche la domanda italiana è in crescita (+3,3%). Modena città insieme a Formigine, Maranello, Carpi e Sassuolo registrano i i risultati migliori, grazie ad una forte crescita dei mercati esteri.
In forte aumento il mercato tedesco (+23,6%) ma anche il mercato americano (24,1%). La durata media dei soggiorni è stata di 2,2 notti, in leggero calo rispetto allo stesso dato dello scorso anno. Nel corso di questa prima parte dell’anno, i turisti italiani hanno generato il 70% delle presenze complessive, gli stranieri hanno superato il 30% (rispettivamente il 73% ed il 27% nei primi nove mesi del 2022).
Dalla ricerca di Alessandro Tortelli emerge un altro dato molto significativo: Modena è la quinta provincia italiana per l’impatto sull’economia dei prodotti DOP e IGP (fonte: rapporto Ismea-Qualivita 2022) e se allarghiamo all’intero settore food, la provincia di Modena sale in seconda posizione a livello nazionale. Il Parmigiano Reggiano resta il primo prodotto in assoluto, simbolo del Made in Italy all’estero. In forte crescita anche l’aceto balsamico e i prodotti di carne (zampone e cotechino), sempre molto in evidenza anche il Lambrusco. Da notare infine che su 402 prodotti agroalimentari tradizioni regionali, ben 31 appartengono alla provincia di Modena.
“Dobbiamo essere sempre più bravi a trasmettere l’unicità della nostra enogastronomia, una storia spesso fatta di persone, di famiglie e, soprattutto, di tradizione – dichiara Catia Fornari Presidente Fiepet Confesercenti Modena. È fondamentale saper comunicare i valori e l’identità dell’enogastronomia e della filiera agroalimentare del territorio, sia per valorizzare il lavoro dei produttori ma anche per attrarre i turisti in un’esperienza unica nel suo genere. Conoscere da vicino le realtà enogastronomiche di un territorio porta a scoprire e capire come nascono le eccellenze di Modena e provincia. Il tutto con una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità dell’ambiente”.
“La ricaduta economica è evidente attraverso lo sviluppo delle attività turistiche legate all’enogastronomia. I ristoranti, le enoteche, i mercati locali, i luoghi di produzione del Parmigiano Reggiano, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, le cantine, diventano destinazioni imperdibili ed esperienze uniche, e possono contribuire in modo significativo alla crescita del settore turistico – afferma Gabriella Gibertini Presidente Assoturismo Confesercenti Modena. Questa affluenza turistica crea poi importanti opportunità occupazionali e sostiene la vitalità economica di Modena e della sua provincia”.