Il Presidente Caso: “torniamo a ribadire l’esigenza di regolarizzare il commercio on-line così da ristabilire una corretta concorrenza”
La frenata dei prezzi sta migliorando le condizioni economiche delle famiglie, ma questo non si sta traducendo in acquisti, almeno non sul territorio. Lo dimostra, tra l’altro, l’andamento dei saldi che non è positivo. I dati emergono dalle rilevazioni Istat.
Se la situazione economica migliora, questo denaro non ricade sul territorio, né viene investito in acquisti. Le famiglie tornano ad accumulare risparmi, dopo questi anni in cui è stato sacrificato per consentire di mantenere il livello di vita a fronte degli aumenti.
A soffrirne sono le imprese del commercio al dettaglio (soprattutto la grande distribuzione) con un febbraio che non era così brutto dal 2015 (ed esclusione di quello in periodo di pandemia). Sette negozi su dieci lamentano, per questi saldi, risultati inferiori a quelli del 2023, a causa del clima mite, che ha bloccato la domanda di capi invernali, e dell’eccesso di promozioni, che sta diluendo l’impatto delle vendite di fine stagione. Una corsa allo sconto, guidata dalle piattaforme di eCommerce internazionali.
«A tal proposito torniamo a ribadire l’esigenza di regolarizzare il commercio on-line così da ristabilire una corretta concorrenza – afferma il presidente provinciale Confesercenti Grosseto Giovanni Caso -. Inoltre, per invogliare consumatori a investire i propri risparmi in acquisti, serve maggior stabilità economica per le famiglie, alleggerendo la pressione fiscale, soprattutto sul lavoro».