I dati della Confesercenti sui primi sei mesi del 2014. Dopo l’ industria, difficoltà anche per turismo e commercio.
“Altro che ripresa: siamo in piena emergenza. Il commercio va male ma anche il settore del turismo, nel Novarese, fa registrare un boom di chiusure per bar e ristoranti»: la Confesercenti lancia l’ allarme e conferma la situazione di piena difficoltà nei primi sei mesi del 2014. I soli dati positivi Gli unici due dati positivi riguardano le vendite on line e gli ambulanti. Il commercio in internet conta 79 aziende di cui venti a Novara con un aumento di quattro società (due nel capoluogo) rispetto al 2013. Il saldo è positivo anche per chi lavora nei mercati: «Ma il dato non deve ingannare, spesso si tratta di giovani senza lavoro che tentano l’ attività perché ha pochi costi di avvio» avverte il direttore della Confesercenti Luigi Minicucci. Chi va male Gli altri numeri, invece, sono preoccupanti. Anche nel settore del turismo su cui tanto si punta per dare uno slancio diverso all’ economia provinciale. I ristoranti del Novarese erano 1.104 ma in sei mesi 25 hanno chiuso mentre i bar sono passati da 1.050 a 1.028. Nel capoluogo entrambi i settori hanno perso sei aziende ciascuno. Chi va peggio di tutti, però, è il commercio tradizionale. Il saldo in rosso, in soli sei mesi, è di 63 negozi di cui ben ventitrè a Novara: hanno chiuso in 115 e aperto 52 nuove attività. Il «fumo elettronico» in crisi «Vittime» numerose tra i negozi di sigarette elettroniche: nati come funghi in pochissimo tempo, altrettanto rapidamente sono stati costretti a chiudere (-5 in provincia). Vanno male anche le attività legate a calzature e abbigliamento: 22 negozi spariti e solo 7 inaugurati (2 aperture e 5 chiusure in città). Anche gli agenti di commercio diminuiscono (-10) tranne che a Novara dove ne risultano 4 in più rispetto al 2013.”La crisi è pesantissima e il Novarese la soffre più di altre zone – commenta Minicucci -. Colpa della congiuntura economica e dei nuovi sistemi di acquisto, on line e outlet, che penalizzano il negozio tradizionale. C’ è poi da dire che a Novara il commercio è particolarmente in difficoltà: gli affitti sono cari, i parcheggi pure e aumenteranno ancora, arrivare in centro è complicato”. “Manca ormai anche la fiducia – conclude Antonio Centrella, presidente di Confesercenti -. Prima un negozio in vendita era un’ occasione per un nuovo investitore, ora non è più così”.