Bolkestein: Anva Confesercenti, su mercati ambulanti indiscrezioni preoccupanti, si accontenta l’Europa ma si rischia di dare colpo di grazia ad un comparto già in difficoltà

Anva Confesercenti, su mercati ambulanti indiscrezioni preoccupanti, si accontenta l’Europa ma si rischia di dare colpo di grazia ad un comparto già in difficoltà

Concessionari percepiti come privilegiati ma non è così: in dieci anni sparite oltre 22mila imprese del commercio su aree pubbliche

L’intervento che, secondo indiscrezioni di stampa, il Governo si appresta a varare sulle concessioni del commercio su area pubblica è oltremodo preoccupante: si corre ai ripari per tacitare l’Europa, ma lo si fa con un provvedimento che definire assurdo è riduttivo. Così Maurizio Innocenti, Presidente di Anva Confesercenti.

A 14 anni dal recepimento della direttiva Bolkestein, tra norme di varia natura che si sono mosse “sulle sabbie mobili”, affondando e riemergendo tra disperati tentativi di trovare finalmente terreno stabile, il Governo sembra apprestarsi – senza che se ne comprenda la ratio – a adottare disposizioni che disconoscono, di fatto, i diritti acquisiti dagli operatori. Ci si domanda: ma l’Europa chiede davvero questo?

Gran parte delle concessioni dei mercati ambulanti, grazie a provvedimenti adottati dalle diverse regioni e comuni, ha scadenza tra il 2029 e il 2032. Tuttavia, da quanto trapela, si vorrebbe ora negare tale diritto, riducendo la durata delle concessioni legittimamente rinnovate e sopprimendo le norme della legge sulla concorrenza del 2022, che avrebbero consentito il completamento dei rinnovi in vista di una revisione delle regole per il rilascio delle concessioni, sulla base di nuove linee guida. Un obbrobrio giuridico!

E parliamo, si badi bene, di mercati in cui non vi è impedimento a operare per chi non è già concessionario, dato lo stato di crisi del settore, evidente a tutti, e la conseguente disponibilità di posteggi. Esclusi i mercati rionali (quelli giornalieri, per intenderci), l’occupazione del suolo da parte dei “commercianti ambulanti” è inoltre limitata a poche ore alla settimana. Ha senso mettere a bando migliaia di concessioni che di fatto hanno un valore commerciale pressoché nullo e non creano certamente privilegi? Si rischia così di attivare procedure burocratiche che, dopo l’approvazione dell’ultima legge annuale sul mercato e la concorrenza, speravamo di poter evitare.

Purtroppo, il caso del rinnovo delle concessioni degli “ambulanti” ha ingenerato in qualche zelante euroburocrate – sorretto dalla totale ignoranza dei decisori politici, in totale condizione di miopia sullo stato del comparto – la percezione dei concessionari come dei veri e propri privilegiati che godrebbero inopinatamente di un bene che in realtà è utilizzato solo per poche ore settimanali fornendo un prezioso servizio ai cittadini, nel rispetto delle regole. Non è così: si tratta di un comparto già in grave difficoltà, anche e soprattutto a causa di questi tre lustri di incertezza che hanno fatto crollare gli investimenti.

Una difficoltà certificata dall’emorragia di imprese: tra il 2014 ed il 2024 ne sono sparite, senza essere sostituite, 22.315.  Il provvedimento di cui si parla in queste ore, se approvato, troverà la nostra netta opposizione, e Anva Confesercenti avvierà tutte le azioni necessarie a contrastarlo.

 

 

 

 

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