Confesercenti Veneto Centrale: Black Friday e negozi in rosso, così vanno ko i centri storici

Friday

Quasi un consumatore Padovano su due ha già previsto di approfittare della giornata di sconti ed il venerdì nero si mangia il Natale

Venerdì nero, negozi – ancora una volta – in rosso. Cresce l’attesa per il Black Friday, da un sondaggio dell’Osservatorio di Confesercenti quasi un consumatore Padovano su due – il 45% – ha già previsto di approfittare della giornata di sconti di venerdì 29 novembre, prevedendo di compiere uno o più acquisti. A questi si aggiunge un ulteriore 40% che ritiene probabile l’acquisto, anche se finalizzerà la decisione in base alle offerte. Per un budget medio di 258 euro a persona ed un giro di affari complessivo nella nostra provincia di circa 88 milioni di euro (a livello nazionale sono previsti 3,8 miliardi di euro).

Ma dove finiranno questi 88 milioni? Come sempre a far la parte dei leoni la faranno le grandi piattaforme on line, Amazon, eBay, in primis, tuttavia, parteciperanno anche poco meno di un negozio su tre: il 12% solo per venerdì, mentre il 17% ha anticipato le promozioni.

L’opinione dei commercianti sul venerdì nero, infatti, è divisa. Chi aderisce al Black Friday lo fa soprattutto perché crede sia una buona occasione per aumentare le vendite (32%), perché ha avuto buoni riscontri in passato (23%) e soprattutto perché ritiene che sia desiderato dai consumatori (45%).

Chi dice no alla giornata di sconti, lo fa soprattutto perché non sembra adatto alla propria attività (39% di chi non partecipa), ma c’è anche un 41% che ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore. Circa un negozio su quattro praticherà sconti del 20%, il 15% dichiara che arriverà al 30%, il 35% dei punti vendita prevede invece sconti del 40%, ed infine il 10% arriverà fino al 50%.

Cosa si acquisterà? Purtroppo, la maggior parte dei consumatori utilizzerà l’occasione del Black Friday per ‘anticipare’ l’acquisto dei regali da mettere sotto l’albero. Il 22% dichiara di aver intenzione di comprare più del 50% dei doni previsti per Natale. Il rischio è che il Black Friday si mangi il Natale.

“È vero, anche se la percentuale è in calo, i negozi di vicinato partecipano al Black Friday, ma non hanno la stessa possibilità di competere con gli investimenti dei giganti del web. – commenta Nicola Rossi Presidente Confesecenti del Veneto Centrale. Qui è un far west, con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e il pericolo di veri e propri abusi di posizione dominante. Bisogna rivedere le regole, magari già a partire dalla Legge annuale sulle PMI, perché il rischio per le attività di prossimità è enorme: il Black Friday si configura come un ulteriore saldo che va a prosciugare le vendite di Natale con un terzo dei regali che saranno acquistati in questi giorni. Questo acuisce la crisi della rete dei negozi, imprese che sono presidio sociale, economico e di sicurezza per il Paese e, come tali, vanno salvaguardate e sostenute. Per non parlare dei problemi di logistica che tutti questi pacchi si portano dietro con effetti non solo sull’inquinamento, sul traffico e l’urbanistica e sull’aumento di rifiuti da imballaggio. Così si rischia un ko per i centri storici a tutti i livelli”.

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