Jobs Act, ipotesi di fiducia anche alla Camera

Ecco le novità della riforma del lavoro

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jobs-act“La fiducia anche alla Camera sul Jobs Act è una possibilità”. Così Matteo Renzi, ospite della trasmissione Virus, su Raidue. “Pensiamo di mettere la fiducia? È un’ipotesi. Vedremo il dibattito alla Camera: se fanno velocemente, non ci sarà bisogno della fiducia, in caso contrario sì”, dice il premier, tornato di nuovo in televisione. E, sempre nel corso del programma, Renzi ribatte con un secco no alle obiezioni su un eventuale eccesso di delega sulla riforma del lavoro, dopo che già al Senato è stata votata la fiducia.

Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, incentivi all’assunzione, revisione dell’Aspi in relazione ai contributi del lavoratore con estensione ai collaboratori. Sono queste alcune delle principali novità previste dal Jobs Act, la legge delega di riforma del mercato del lavoro per cui il Governo ha ottenuto ieri la fiducia in Senato.

Tra i vari interventi, la delega introduce una nuova tipologia di contratto, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, legate all’anzianità di servizio dei neoassunti. Viene inoltre stabilito il riordino delle forme contrattuali e rapporti di lavoro. Rivista anche la disciplina delle mansioni, con la possibilità di rivedere l’inquadramento di un dipendente in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione industriale. Semplificato anche il passaggio da una mansione all’altra. Molte le novità sul fronte della Cassa Integrazione: sarà impossibile utilizzarla in caso di cessazione di attività aziendale, mentre lo strumento sarà utilizzabile solo a seguito dell’utilizzo delle possibilità contrattuali di riduzione dell’orario di lavoro. Si punta  a rivedere  anche i limiti di durata dell’indennità, attualmente di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria.

Sul fronte dell’Aspi, la durata dell’indennità sarà legata alla storia contributiva del lavoratore, con incremento della durata massima per  “le carriere contributive più rilevanti”. Contestualmente si punta alla “universalizzazione” dell’Aspi con l’estensione ai co.co.pro. prevedendo prima dell’entrata a regime “un periodo almeno biennale di sperimentazione a risorse definite”. Si istituisce inoltre un’Agenzia nazionale per l’impiego al cui funzionamento si provvede con le risorse umane, finanziarie e strumentali già disponibili. Prevista anche la semplificazione ed estensione del campo di applicazione dei contratti di solidarità per aumentare l’organico riducendo l’orario di lavoro e la retribuzione del personale.

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