Riqualificazione edilizia degli immobili, realizzazione di un piano di housing sociale (in favore dei ceti deboli e delle giovani coppie), programma di incentivi fiscali per favorire le imprese che ristrutturano immobili nel centro storico o per quelle che, invece, aprono nuove attività commerciali. Su questi tre pilastri che potranno essere piantati nel terreno della discussione nel breve, nel medio e nel lungo termine, si sta muovendo l’ Amministrazione comunale per redigere il piano strategico di valorizzazione della Città vecchia di Taranto così come richiesto e previsto dal decreto legge del 24 dicembre e così come indicato, di fatto, dal ministero per i Beni culturali. Il lavoro in questa direzione viene curato in tandem dall’ assessore alla Città vecchia, Cosima Lorusso e dal dirigente dell’ ufficio Risanamento del centro storico, Mimmo Netti, che aggiornano puntualmente del loro lavoro il sindaco Ezio Stefàno. Intanto è ormai avviata la fase del confronto e della partecipazione. E così se nella scorsa settimana l’ assessore Lorusso ed il dirigente Netti avevano incontrato prima i componenti della commissione consiliare Assetto del territorio e poi i capigruppo d maggioranza, mercoledì scorso, c’ è stata una prima riunione operativa con i rappresentati degli ordini professionali (geometri, ingegneri, architetti) e con la sezione edili di Confindustria (Ance). A seguire, tra martedì e giovedì di questa settimana, sempre negli uffici comunali di vico Carducci, ci saranno delle riunioni con Università, Arpa, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Sovrintendenza, Curia arcivescovile, Capitaneria di porto, Autorità portuale. Poi, tra una decina di giorni, questo confronto si concluderà e si allargherà verosimilmente alle associazioni culturali e giovanili che operano nel centro storico. E tra questi, probabilmente, verranno ascoltati gli operatori culturali (storici, architetti, associazioni) che, nei giorni scorsi, hanno firmato e lanciato un «manifesto per la Città vecchia». In cui, tra le altre cose, queste categorie scrivono: «Il percorso da noi avviato con la realizzazione dei tavoli tematici aveva come obiettivo quello di attuare una corretta analisi delle esigenze, dei punti di forza e di debolezza, utile al programma di risanamento e valorizzazione del centro storico di Taranto. Dati ed informazioni che confluiranno nel documento finale da consegnare all’ Amministrazione comunale, alla città e al territorio jonico come elaborato da mettere in campo con tutte le conoscenze ed esperienze di cui dispone, fornendo all’ Am ministrazione uno strumento strategico, operativo e funzionale, utile nello scandire una buona programmazione per il recupero e la rinascita del centro storico, la tutela e la rivalorizzazione del mare, quale prospettiva ed elemento per lo sviluppo di un territorio ricco di risorse territoriali». Per il coordinamento che ha ispirato questo «manifesto», la Città vecchia «deve essere riconosciuta come patrimonio di inestimabile valore ambientale, paesaggistico, storico, architettonico, culturale e sociale, così come unanimemente sancito in ogni sede. Conseguentemente essa de ve essere salvaguardata e valorizzata in tutte le sue componenti, con particolare attenzione al suo inscindibile rapporto con i due mari, soprattutto con il Mar Piccolo. Ed ancora – sostengono i promotori dell’ inizia tiva – prioritario obiettivo condiviso è quello di arrestare il fenomeno di progressivo degrado ed abbandono dell’ Isola. Conseguentemente il “Manifesto” sin da ora sollecita l’ Amministrazione comunale ad avviare, adottare ed approvare con urgenza uno specifico piano di rigenerazione urbana e conservazione integrata riattualizzando il piano di risanamento e restauro conservativo della Città vecchia, approvato nel 1971 e considerato esemplare con specifici riconoscimenti a livello europeo, recependo, altresì, le più recenti elaborazioni dell’ a rchitetto Franco Blandino redattore del piano originario, già in parte sperimentato e realizzato in passato con noti e significativi risultati». Fabio Venere.
Tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Taranto)”