Padoan: “Ma la Consulta avrebbe dovuto valutare i costi. A regime intervento da 500 milioni l’anno”
“La Corte Costituzionale ha fatto una sentenza, noi l’abbiamo rispettata, lavoriamo nel massimo rispetto e raccordo istituzionale. Adesso si tratta di lavorare insieme perchè nel corso dei prossimi mesi i segnali di ripresa che ci sono possano irrobustirsi e consolidarsi”. Sono le parole del premier Matteo Renzi, a margine del vertice di Riga sul partenariato. Parole che arrivano dopo il giudizio espresso dal ministro Padoan sulla mancata valutazione dell’impatto economico della sentenza sulle pensioni da parte della Consulta. “La Corte Costituzionale – ha detto Padoan – sostiene di non dover fare valutazioni economiche sulle conseguenze dei suoi provvedimenti e che non c’era una stima dell’impatto”. “Non so chi avrebbe dovuto quantificare il costo, ma rilevo che in un dialogo di cooperazione tra organi dello Stato indipendenti, come governo, Corte, ministri e Avvocatura sarebbe stata opportuna la massima condivisione dell’informazione. Se – aggiunge – ci sono sentenze che hanno un’implicazione di finanza pubblica, deve esserci una valutazione dell’impatto. Anche perché serve a formare il giudizio sui principi dell’equità. Questo è mancato e auspico che in futuro l’interazione sia più fruttuosa”. Comunque, continua il ministro dell’Economia, “abbiamo provveduto a tamponare la falla, e gli arretrati da corrispondere ci costano 2,2 miliardi- ha dichiarato infatti il ministro dell’Economia. Poi gradualmente a regime l’intervento sui trattamenti di medio livello ci costerà 500 milioni l’anno, a partire dal 2016”.