Confesercenti commenta i dati Continuano a diminuire gli occupati indipendenti, dal 2012 90mila in meno
I dati relativi ai conti economici nazionali e agli occupati restituiscono l’immagine di un Paese che riparte, anche se lentamente. A trainare il rafforzamento della ripresa è soprattutto la spesa delle famiglie, dalla quale arriva il maggior contributo all’aumento congiunturale del Pil (+0,3%). Una conferma della necessità di puntare sul mercato interno per rendere più forte il ritorno alla crescita, anche nell’ambito del piano di shock fiscale che il Governo ha annunciato. Così l’Ufficio Economico Confesercenti sui dati diffusi oggi da Istat. Mercato interno e turismo sono anche aree chiave sul fronte dell’occupazione, sulle quali bisognerebbe investire per aumentare le assunzioni. Da questo punto di vista è stata un’occasione persa la mancata estensione dello sgravio contributivo anche alle imprese del turismo, che quest’anno ha mostrato una dinamica positiva. Cominciano comunque a vedersi i primi effetti della riforma del mercato del lavoro. Diminuiscono nell’anno, anche se di poco, gli occupati delle due classi da 15 a 49 anni ed aumentano invece gli ultracinquantenni. Un dato significativo, del quale è difficile indentificare la motivazione, ma in parte forse dovuto all’effetto dell’innalzamento dell’età pensionabile stabilito dalla riforma Fornero. Continuano inoltre a soffrire gli occupati indipendenti: dal 2012 sono 90mila di meno, segno delle difficoltà che ancora gravano sulla piccola imprenditoria.