I viaggiatori italiani rischiano di viaggiare senza tutele a partire dal prossimo 30 giugno. È questo infatti il termine della proroga del Fondo di Garanzia che interviene a tutela dei consumatori in caso di insolvenza o fallimento di agenzie o tour operator e che, dopo quella data, si eclisserà, assorbito dallo Stato.
A dichiararlo è Assoviaggi Confesercenti dopo aver esaminato l’emendamento al ddl Stabilità approvato in Commissione bilancio della Camera che prevede, appunto, lo slittamento della scadenza del fondo e dell’obbligo di copertura da parte di tour operator ed agenzie di viaggio al 30 giugno 2016. A peggiorare la situazione per i consumatori è il fatto che non è stata prevista una copertura per i restanti 6 mesi dell’anno, visto che è rimasto annuale l’obbligo per le assicurazioni di versare al fondo.
Che succede quindi? L’agenzia di viaggio o il tour operator paga l’assicurazione di responsabilità civile per tutto l’anno, l’assicurazione trattiene il 4% del premio per versarlo annualmente al fondo e poi il fondo sparisce il 30 giugno 2016. Gli operatori turistici hanno fatto il loro dovere, le assicurazioni non possono versare al fondo perché lo Stato lo incamera al bilancio ed il risultato sarà che chi viaggerà nella seconda parte dell’anno prossimo dovrà solo scegliere a quale Santo raccomandarsi.
Il Governo italiano è sotto la minaccia di una procedura di infrazione europea per incapienza ed inefficienza del fondo. Ma le risorse nel fondo ci sono perché gli operatori hanno versato, ed è solo il malfunzionamento della macchina burocratica negli anni scorsi che ha generato i presupposti per l’infrazione. Ora si cerca di riparare in questo modo maldestro facendone pagare le conseguenze a chi ha già pagato.
Meglio sarebbe prendersi il tempo concesso per il recepimento della nuova direttiva europea sui pacchetti di viaggio pubblicata lo scorso 11 dicembre, e cioè 24 mesi, per fare le cose in modo da non cagionare danni ai consumatori ed al comparto dei viaggi che già ha manifestato segnali di difficoltà dovuti ad eventi internazionali di ben più grave portata.
Roma, 17 dicembre 2015