Così Valter Giammaria, rispetto al bando per i mercatini.
“Nessun bando sanatoria per i mercatini abusivi di merce riciclata, anche di dubbia provenienza. Noi non siamo d’accordo”. Così Valter Giammaria Presidente di Confesercenti Roma, rispetto al bando per i mercatini.
Abbiamo letto, sottolineano da Confesercenti, che il “Campidoglio intende di fatto legalizzare i mercatini dell’usato, spesso ricettacolo di materiale proveniente da furti e rovistaggio nei cassonetti”. Un provvedimento, si legge sulle note riportate dalla stampa, adottato dal Dipartimento Politiche Sociali che ha messo a punto un bando per l’affidamento del servizio di gestione sociale di alcuni villaggi per i nomadi. Una gara, che apprendiamo, dicono dalla Confesercenti, da 5 milioni di euro per il periodo che va dal 1 aprile 2016 fino al 31 dicembre 2017 e che prevede la regolarizzazione e il rafforzamento di attività professionali preesistenti e contraddistinte da carattere economico informale” e dalla quale non siamo stati informati.
“Siamo all’assurdo – tuona Giammaria – perchè credevamo di aver condiviso con il Commissario Tronca, intendendo con Lui tutta l’attuale Amministrazione commissariale di Roma Capitale, l’obiettivo di un ulteriore sforzo per ottenere risultati maggiori contro abusivismo e contraffazione che, ricordiamo, nella sola città di Roma rappresentano numeri elevatissimi: opera un “esercito” di circa “20.000” operatori abusivi che “non fattura” un volume d’affari di circa 5 miliardi di Euro, di cui 2,5 miliardi di Euro l’anno solo dalla contraffazione nel settore moda”.
“Ora, dopo anni – aggiunge, Valter Giammaria – che la nostra associazione chiede misure concrete per combattere il fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione nella nostra città, che sappiamo non si basa su spontaneismo ed episodicità, ma che ha quasi sempre dietro di se vere e proprie organizzazioni, che bisogna combattere in maniera continua e con un coordinamento di tutte le forze di Polizia, ci troviamo di fronte ad un bando che affronta in modo sbagliato, ingenerando confusione e sconcerto tra gli operatori economici onesti e spesso travolti da una lunga crisi dei consumi, con i temi riguardanti l’integrazione. Nulla di più sbagliato”.
Solo alcuni mesi fa Confesercenti ha reso noti i risultati di una ricerca nazionale con numeri e dati che fanno rabbrividire.
“Mi auguro – conclude Giammaria – che il Commissario riveda la scelta, convochi le Associazioni del commercio legale e magari decida, insieme con noi, di investire queste risorse per rilanciare il commercio di vicinato legale, in stato di forte di crisi anche istituendo un bando per sostenere azioni delle associazioni di strada dei commercianti, di quartiere, dei consumatori, dei cittadini attivi e delle confederazioni, contro l’illegalità e l’abusivismo e la contraffazione, per promuovere le buone pratiche, l’informazione, magari affiancati in questa opera dalla Polizia locale”.