Tassa di soggiorno anche per il web, Assohotel scrive ai sindaci della Lombardia

L’associazione: “prendere ad esempio il comune di Milano per l’applicazione della tassa anche alla costellazione di attività turistiche nel web”
    

 Assohotel Confesercenti si rivolge alle Amministrazioni comunali delle località turistiche della Lombardia per invitarle a prendere come esempio quanto deliberato nei giorni scorsi dal Comune di Milano in materia di regolamento dell’imposta di soggiorno.

“Bene la presa di posizione del Comune di Milano, che ha approvato in Consiglio Comunale le modifiche al regolamento per l’imposta di soggiorno, con l’estensione dei soggetti obbligati a pagare l’imposta stessa. In base a tali variazioni, infatti, sono inclusi tra gli operatori anche le nuove piattaforme web che consentono a privati di proporre i propri appartamenti per affitti turistici. Finalmente anche il mondo del digitale comincerà ad adottare le medesime regole imposte alle strutture alberghiere”. Questo il primo commento del Presidente Nazionale Assoviaggi, Gianni Rebecchi. 

L’adeguamento del vigente Regolamento alle ricettività “atipiche” del comparto turistico comporta che saranno proprio i gestori delle piattaforme web a svolgere tutte le operazioni richieste per l’incasso, il riversamento e la rendicontazione dell’imposta di soggiorno, così come avviene per i gestori di tutte le altre strutture ricettive presenti nel capoluogo lombardo.

“Ora comincia effettivamente un percorso di ordinamento dei soggetti che svolgono ricettività turistica tramite i portali web. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad una crescita della share economy con numeri esponenziali – osserva Alessio Merigo, Direttore regionale di Confesercenti -. Questo fenomeno ha generato sia concorrenza sleale verso le imprese, sia un danno erariale alle casse comunali”.

 

Perciò Assohotel Confesercenti ha deciso di scrivere a tutte le Amministrazioni comunali delle località turistiche della Lombardia er invitarle a prendere a loro volta provvedimenti urgenti con i quali imporre anche agli operatori turistici via web le medesime regole delle imprese turistiche.

“Ciò comporterà – conclude Merigo – un doppio beneficio: da un lato la possibilità di identificare in maniera chiara e trasparente tutte le attività che si occupano di ricettività turistica e che, fino ad ora, sono rimaste sommerse, e dall’altro di ottenere un incremento delle imposte comunali, che potranno essere in parte investite per far accrescere l’attrattività del territorio”.

 

         

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