Vivoli ha illustrato in una conferenza stampa a Bolzano il forte sostegno al “no al progetto Kaufhaus”.
“Non siamo un’associazione contro qualcuno o qualcosa, ma non condividiamo le motivazioni di un’ulteriore cementificazione che non creerebbe sviluppo e occupazione, ma metterebbe a rischio numerose piccole imprese del commercio”.
Massimo Vivoli, presidente nazionale di Confesercenti, ha illustrato in una conferenza stampa a Bolzano il forte sostegno al “no al progetto Kaufhaus” di Confesercenti Alto Adige.
Vivoli ha fornito alcune cifre: “Dal 2003 a oggi il tessuto commerciale altoatesino ha perso 1.300 aziende con 3.000 addetti nonostante la popolazione sia aumentata di 50.000 unità. Si è passati da 9,1 a 5,6 esercizi ogni mille abitanti. Politiche poco equilibrate di sviluppo commerciale hanno favorito la grande distribuzione, che ormai in Italia detiene il 74% della quota di mercato alimentare e il 59% del non alimentare. Un rischio che sta correndo anche Bolzano: la realizzazione di un nuovo centro commerciale e le aperture domenicali non aumentano i consumi ma schiacciano le piccole attività, la cui scomparsa crea disaggregazione sociale. Vogliamo che i cittadini comprendano il nostro messaggio: se chiudono i piccoli negozi, muoiono le città”.
Nel primo pomeriggio, il presidente della Confesercenti, insieme al presidente provinciale Federico Tibaldo, ha incontrato il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Vivoli ha illustrato al governatore la mission di Confesercenti “a tutela delle piccole imprese, anima dei centri commerciali naturali come via Portici a Bolzano. I grandi insediamenti commerciali, realizzati senza una reale programmazione del territorio, si trasformano spesso in speculazioni edilizie, uso improprio del territorio e impoverimento del commercio di vicinato”. Il presidente Vivoli ha illustrato anche l’iniziativa “Libera la domenica”, a corredo della quale sono state raccolte 150.000 firme.
Il governatore Kompatscher ha mostrato molto interesse sulla difesa del commercio di vicinato ed ha ricordato il lavoro in atto da mesi per la stesura di una norma di attuazione che ripristini le competenze della Provincia in materia di commercio. Sulla liberalizzazione degli orari, Kompatscher ha condiviso la riflessione sul fatto che, essendo alla portata delle grandi catene e non dei piccoli negozi, finisce in realtà per diminuire la concorrenza anziché ampliarla.