“Contrari – dice – ad un scelta non giustificata da motivi oggettivi e penalizzante nei confronti di commercianti e ambulanti”.
“Contrari”, così si esprime Re.T.E. Imprese Modena – a cui aderiscono Confesercenti Ascom-Confcommercio, Lapam-Federimpresa e Cna – all’ipotesi formulata dal primo cittadino di Fiumalbo, sullo spostamento in via sperimentale durante il periodo estivo del mercato settimanale domenicale in piazza Rossa.
“Il nostro diniego – spiega Re.T.E. – è sorto dopo un attento confronto con gli operatori e con gli esercenti che hanno le loro attività (negozi e pubblici esercizi), nell’area dove ora si tiene il mercato. In primo luogo, l’inidoneità dell’area individuata, quindi le eventuali ripercussioni negative che lo spostamento genererebbe sul mercato e sugli esercizi commerciali ubicati nella zona dove attualmente si svolge e il concreto rischio che il mercato perda di appeal”.
“Ci preme tra l’altro sottolineare – proseguono le Associazioni – che, l’eventuale trasferimento avrebbe interessato solo 2 o 3 ambulanti, ed alla luce di ciò, esiste un’alternativa, che comporta la ridistribuzione nella stessa piazza degli operatori toccati dallo spostamento (consideriamo che alcuni anni fa nella stessa piazza erano sistemati circa 7 operatori) o in alternativa, l’utilizzo delle piazze esistenti (Piazza Umberto I° o Piazza Iolanda) dove sicuramente lo spazio esiste”.
“Lo spostamento in Piazza Rossa, avviene già da tempo (specie in occasione di manifestazioni), in maniera saltuaria, e per gli operatori ambulanti significa una perdita economica rilevante. Riteniamo pertanto non si possa spostare il mercato ‘a spot’: considerato che un eventuale trasferimento significherebbe disorientamento per i clienti oltre che mancate vendite per gli ambulanti”.
“Nel rimarcare l’indisponibilità ad accettare una decisione, come quella dello spostamento del mercato, che non appare giustificata da motivi oggettivi e, qualora l’Amministrazione dovesse comunque procedere al trasferimento, non mancheremo di dimostrare anche attraverso azioni pubbliche la nostra contrarietà di fronte ad una scelta del genere”, conclude Re.T.E..