“Il peggior momento della crisi è alle spalle in Europa ma bisogna fare molto di più ancora per accompagnare una piena e solida ripresa che possa beneficiare a tutti gli europei”. A sostenerlo è il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, presentando due studi sull’Ue e l’area dell’euro, che evidenziano come “nonostante la ripresa si stia rafforzando in Europa la disoccupazione resta elevata in numerosi paesi, gli investimenti restino sotto i livelli pre crisi nella maggior parte dei paesi europei e la crescita del credito resti atona”. Lo studio punta su una crescita del pil a +1,8% quest’anno e a +1,9% nel 2017 nell’Ue e ad una crescita dell’1,6% nella zona euro nel 2016 e dell’1,7% nel 2017.
“I paesi europei, sottolinea Gurria, citando gli studi, devono procedere ad un’azione comune. Le soluzioni trovate con la cooperazione hanno permesso all’Europa di lasciare la crisi alle loro spalle ma continuare nella cooperazione resta necessario per l’entrata in vigore di soluzioni efficaci per far fronte a problemi comuni”. L’alternativa ad un’azione comune, rileva, “non è lo status quo ma c’è il rischio che l’Europa indietreggi. E questo metterebbe a rischio tutto quello che è stato realizzato finora con il mercato unico ma anche la crescita e i posti di lavoro”.