La sanatoria nel Dl Enti locali: riammissione anche per i contribuenti che non hanno pagato integralmente le rate
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Buone notizie, per una volta, dal fronte fiscale: i contribuenti decaduti alla data del 1° luglio 2016 dal beneficio della rateazione dei debiti Equitalia, possono nuovamente rateizzare l’importo, fino ad un massimo di 72 rate. E potranno farlo anche se, all’atto della presentazione della richiesta, le rate scadute alla stessa data non siano state integralmente saldate. La novità, che sicuramente farà tirare un sospiro di sollievo a molti contribuenti, è contenuta in un’emendamento al Decreto enti locali (DL 113/2016), approvato ieri alla Camera.
La nuova richiesta di rateazione dovrà essere presentata, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto enti locali, prevista per i primi giorni di agosto. Inoltre anche per il debitore decaduto in data successiva al 15 ottobre 2015 e fino alla data del 1° luglio 2016 dai piani di rateazione, che ha definito con gli uffici delle Entrate l’accertamento attraverso strumenti deflattivi del contenzioso quali, ad esempio, l’adesione o l’acquiescenza, può ottenere, a semplice richiesta, da presentare, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Enti locali, la concessione di un nuovo piano di rateazione anche se, all’atto della presentazione della richiesta stessa, le rate eventualmente scadute non siano state saldate.
Altra novità prevista dal disegno di legge: sarà possibile presentare l’istanza ad Equitalia senza allegare documenti comprovanti la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, per le somme iscritte a ruolo di importo non superiore a 60.000 euro (passa quindi da 50.000 a 60.000).
“La riapertura delle rateizzazioni per chi era decaduto dal beneficio è senz’altro positiva”, ha commentato in un post il Vice Ministro per l’Economia e le finanze Enrico Zanetti , “ma la questione va affrontata in modo più radicale con una vera e propria rottamazione delle cartelle esattoriali: paghi tutta l’imposta senza alcun tipo di sconto e ci mancherebbe, paghi pure gli interessi legali per aggiornare nel tempo il valore del debito, ma ti vengono tolte tutte le sanzioni e tutti gli interessi moratori. Così, senza rinunciare a un euro delle imposte dovute, l’Erario potrebbe incassare e molti contribuenti potrebbero vedere abbattuti di oltre il 50% i loro debiti residui e voltare pagina dopo una crisi durissima che ha messo molte imprese nella difficile condizione di diventare morosi verso il fisco non per propensione all’evasione, ma per onorare i propri debiti con i dipendenti e i fornitori. Una misura del genere in legge di stabilità, in parallelo alle misure di riforma della riscossione, sarebbe una decisione assolutamente opportuna.”