Maxi controlli agostani, Landi: la spettacolarizzazione produce solo danni al Paese e diffonde sfiducia ed idee sbagliate verso la distribuzione carburanti

Come ogni estate scattano con notevoli dosi di spettacolarità maxiblitz di controlli ed antievasione. L’azione della Guardia di Finanza ha toccato alcune delle principali e più rinomate località mettendo sotto torchio diverse attività, da quelle turistiche ed alberghiere a quelle alimentari a quelle della distribuzione carburanti.
L’indagine compiuta nell’ambito della distribuzione carburanti nel mese di agosto su 1216 impianti ha suscitato – nonostante la scarsa rilevanza delle risultanze – scalpore per la scoperta dell’acqua nel carburante, riscontrata in casi isolati ma “notiziata” come fatto diffuso.
Al di là di singoli casi, nei quali occorre guardare e contestualizzare per comprendere le reali dinamiche e contestazioni, si rimane esterrefatti dai dati che puntualmente e ciclicamente vengono diffusi dagli organi preposti ai controlli in questo comparto.
Premesso che chi manomette le attrezzature o compie altre infrazioni va perseguito e punito perché produce danni ai cittadini e alla categoria, che anche dall’indagine, a leggerla attentamente, esce con grande dignità per serietà e correttezza professionale, la cosa che rammarica è che, come è già successo negli anni scorsi, queste denunce escono fuori solo alla vigilia delle ferie estive, quando la notizia fa rumore e senza un minimo di distinguo.
“Certamente con una platea di 25.000 distributori e centomila addetti, come succede in tutti gli altri settori, può esistere sempre un’area di opacità – ha detto il Presidente della Faib Martino Landi – ma andrebbe sempre analizzata attentamente, senza abbandonarsi a facili generalizzazioni. Sembrerebbe che solo in un caso è stata rilevata la presenza di acqua (e anche qui si dovrebbe andare a vedere cosa realmente è successo, premesso che la miscelazione dei prodotti petroliferi obbligatoria con i biocarburanti in certe condizioni e in certe circostanze produce una reazione chimica di separazione di sostanze batteriche che formano mucillaggine e particelle di acqua che si depositano nelle cisterne dei distributori) e in un altro la manomissione dei litri effettivamente erogati. Reati indubbiamente gravi, mentre nella maggioranza dei casi sono state riscontrate irregolarità di natura burocratica o relativa alla recente normativa sui prezzi – che ovviamente va puntualmente rispettata – ma che nulla hanno a che vedere con la frode e l’inganno agli automobilisti. Nessun gestore compromette il suo patrimonio di serietà e credibilità, soprattutto in una fase di acuta concorrenza e battaglia di fidelizzazione dei clienti. Purtroppo queste campagne stampa fanno male al Paese e sporcano l’immagine dell’Italia proprio nei giorni di maggior afflusso dei veicoli provenienti dall’estero.”
Anche il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi, è intervenuto più in generale sui blitz estivi dicendo che “È disarmante come non si voglia capire che la spettacolarizzazione di certe operazioni non giovi proprio a nessuno. Non difendo gli evasori o gli operatori scorretti ma i controlli a tappeto sono inutili, come la spettacolarizzazione che se ne fa su interi territori. Magari poi si scopre che i risultati ottenuti sono risibili. In compenso, nessuno valuta gli effetti di colpi così pesanti per l’ immagine del Paese.”
Dal nostro punto di vista i controlli vanno fatti, contestualizzati e finalizzati alla repressione e al contrasto, senza dar vita a sceneggiati estivi.

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