“Se la ripresa c’è non riguarda certo il mercato interno nella nostra provincia, dichiara Nicola Rossi Presidente di Confesercenti Padova.
I dati in nostro possesso sono purtroppo ancora troppo al ribasso e le attività commerciali, quelle di servizio alle persone ed alle imprese, l’artigianato di servizio, la ristorazione ed i bar, non vedono ancora l’uscita dal tunnel. I segnali di ritorno della fiducia nelle famiglie e nelle imprese, francamente ancora non li vediamo.
Le vendite complessive dei saldi hanno il segno negativo per oltre il 60% dei commercianti della moda; luglio ed agosto sono stati mesi al ribasso per alimentaristi, gastronomie, pizzerie, ristoranti e bar. Anche le imprese che operano nei servizi escono da otto mesi del 2013 con il segno negativo (-12%). In tutti i settori che operano nel mercato interno non ci sono previsioni di incrementi di ordini o di occupazione.
I segnali di ripresa che arrivano non riguardano il mercato interno e, senza una efficace ripresa della domanda interna, non ci sarà rilancio dell economia, continua Rossi.
La ripresa riguarda le imprese con maggiori livelli di esportazione ma non il vero volano economico che è il mercato interno.
Questa è anche la spiegazione della drammatica situazione della disoccupazione giovanile. Sotto i colpi della crisi, prima finanziaria, che ha coinvolto l’intero sistema bancario della provincia, poi quello economico che ha colpito prima imprese poi le famiglie, il tessuto imprenditoriale della provincia è in costante frenata.
Molte aziende non assumono perché stanno chiudendo, quelle che resistono hanno tagliato i costi ed i pensionamenti non sono stati sostituiti e non hanno quindi creato posti di lavoro.
Pensare che si possa rilanciare con qualche intervento legislativo o con qualche premio per le nuove assunzioni non serve. Se la maggioranza delle imprese continua ad avere un calo delle vendite perché la domanda interna non regge, nessun imprenditore sarà allettato a nuove assunzioni anche se gratuite per i primi mesi.
La svolta può e deve avvenire attraverso una politica di rilancio della domanda interna il che vuol dire a livello nazionale meno tasse per famiglie ed imprese, maggiori investimenti pubblici e quindi anche privati, NON aumentare l’aliquota IVA, ridurre i tempi della giustizia nella contestazioni negli appalti pubblici e liberare i comuni dal patto di stabilità.
A livello locale, attraverso il rilancio dei consumi con l’applicazione al minimo l’aliquota IRPEF, l’alleggerimento, da parte dei comuni, dei costi dei servizi attraverso accorpamenti, fusioni ed unioni, riducendo da subito IMU e TARES ed altre i poste a carico delle imprese. Un altro passaggio importante per la ripresa sono gli investimenti nelle infrastrutture , buona la notizia di affidare delle risorse per il tram che assieme all’Ospedale, se tutto andrà per il verso giusto, porterebbero a Padova quasi 700 milioni di euro. Altro volano sono gli strumenti messi a disposizione per gli imprenditori, attendiamo in tal senso la nuova programmazione Europea e che il sistema bancario riprenda la collaborazione banche-imprese-confidi”.