Ieri, giovedì 28 luglio, il consiglio regionale ha licenziato la nuova legge sul commercio, che stabilisce i nuovi parametri per l’apertura di grandi superfici di vendita in Liguria. Il provvedimento include quella che era stata una precisa richiesta di Confesercenti per compensare l’impatto negativo che nuovi centri commerciali avrebbero sul tessuto del commercio al dettaglio: un contributo per ogni metro quadrato di nuova grande distribuzione, da destinare ai Centri integrati di via per finanziare interventi di riqualificazione.
La nuova legge, inoltre, ammette solo medie strutture di vendita fino a 1.000 metri quadrati nei centri storici e nelle fasce di tutela ad essi circostanti. Medesimo trattamento anche per quanto riguarda i perimetri degli stessi Civ, con un ordine del giorno che impegna la giunta a valutare l’estensione della limitazione, anche in questo caso, alla fascia di tutela circostante.
Sempre nell’ambito delle modifiche al testo unico del commercio, è stata approvata anche la proroga dal 12 agosto al 12 ottobre del termine per la messa in regola con la carta di esercizio per gli ambulanti liguri.
Confesercenti intende richiamare fin da subito tutti gli attori istituzionali del processo all’equità e al rigore, nell’esercizio delle responsabilità che la legge attribuisce loro.
«Sicuramente rispetto al disegno di riportare in capo alla Regione le competenze sull’insediamento della grande distribuzione organizzata – esordisce Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti Liguria – siamo ANDATI molto distanti. Come Confesercenti andiamo ripetendo da tempo che in questi anni abbiamo avuto via libera a strutture la cui apertura non aveva alcuna giustificazione se non quella di far introitare oneri ai Comuni. Un ragionamento “povero” in tutti i sensi, che ha portato con sé desertificazione, perdita di posti di lavoro e peggioramento della vivibilità dei nostri centri».
«Per questo – prosegue la presidente di Confesercenti – all’indomani del voto ed in attesa di un vaglio approfondito del testo finale e degli ordini del giorno che lo accompagnano, facciamo appello a Regione e Comuni. Alla Regione perché il vaglio della Commissione di esame dei prerequisiti per l’apertura di nuove superfici non sia una mera formalità, ma preveda un’applicazione equa e rigorosa dei parametri».
«Chiediamo inoltre – aggiunge De Luise – un forte impegno all’Assessorato allo sviluppo economico per affrontare da subito quanto previsto dai diversi ordini del giorno approvati, in particolare appunto per quanto riguarda la valutazione dell’estensione del divieto di superfici maggiori di 1000 mq anche nelle aree intorno ai perimetri dei Centri Integrati di Via».
«Ai Comuni, ai quali resta in capo la responsabilità finale della scelta se approvare o meno le richieste di nuove aperture, chiediamo di uscire dalla logica pura e semplice degli oneri di urbanizzazione e di fare davvero una valutazione complessiva degli impatti sul territorio. Fin da subito chiediamo alle varie amministrazioni di non esercitare la facoltà di restringere la fascia di rispetto a protezione dei centri storici, riducendola o addirittura azzerandola, permettendo così l’apertura di grandi superfici».
«Insomma – conclude la presidente di Confesercenti Liguria – anche se naturalmente avremmo preferito l’indicazione degli ambiti, la legge licenziata dal consiglio regionale presenta comunque degli elementi potenzialmente positivi. La vera differenza, però, la farà la sua concreta e quotidiana applicazione a tutela del nostro territorio, della sua vivibilità e degli esercizi di vicinato».