Nel ‘Piano Destinazione Italia’ ci sono ”50 interventi normativi, o 51-52 con le indicazioni che abbiamo ricevuto oggi in una ampia discussione nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, che mirano ad agevolare l’attività imprenditoriale lungo tutta il ciclo della vita di un investimento in modo che il paese sia attrattivo per gli investimenti dall’estero ma anche per gli investimenti delle nostre imprese”. Ad affermarlo, al termine del Cdm, e’ il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, sottolineando che l’obiettivo del piano e’ quello ”di portare in Italia investimenti dall’estero”. Un Piano, aggiunge, ”fortemente voluto dal premier Enrico Letta” e che e’ il frutto ”di un lavoro condiviso da parte di molte pubbliche amministrazioni e da molti ministeri”. Tra le iniziative previste dal Piano, sottolinea Zanonato, c’e’ ”il completamento degli interventi di liberalizzazioni della finanza d’impresa, in modo che le pmi possano accedere con piu’ facilita’ a fonti di finanziamento alternative al credito bancario”.
Tra gli obiettivi c’e’ anche quello di ”rivitalizzare il mercato azionario facilitando l’accesso anche attraverso benefici fiscali e per le societa’ che si quotano tramite aumento di capitale. L’aumento di capitale considerato come un valore che va premiato”; ”attuare la Strategia energetica nazionale”; ”favorire le ristrutturazioni aziendali attraverso la costituzione di un meccanismo di reazione rapida che faciliti gli investimenti in aziende italiane caratterizzate da squilibri patrimoniali e finanziari”. Insomma ”aziende che sono in grado di produrre ma che sono in difficolta’ per motivi finanziari”.
Ma non solo. Tra gli obiettivi del Piano c’e’ anche quello ”di agevolare gli investimenti in ricerca e sviluppo”; ”semplificare la normativa fiscale, favorire un’interlocuzione rapida tra chi vuole investire e il sistema che poi chiedera’ di pagare le tasse. In modo che siano prevedibili le tasse da pagare. Questa misura e’ nella delega fiscale e quindi dovremo attuarla con una certa
rapidita”.
Inoltre, aggiunge Zanonato, ”vogliamo semplificare tutte le procedure autorizzative per gli investimenti”; ”piano di dismissione di patrimonio pubblico che oggi non si utilizza”; ”semplificare la normativa del mercato del lavoro”; ”favorire gli investimenti nel settore immobiliare”; ”ottenere risorse per realizzare infrastrutture nel nostro paese”; ”vogliamo attrarre talenti nel nostro paese”; ”valorizzare alcuni asset che caratterizzano l’Italia come la cultura”; ”velocizzare le procedure doganali e attuare un ampio sistema che consenta di ottenere rapidamente i visti per entrare nel nostro paese. Di estrema importanza sia per quanto riguarda gli aspetti di carattere turistico ma ancor piu’ affinche’ le aziende possano avere il loro manager quando vengono in Italia”.
La missione fondamentale, quindi, ”e’ quella di accompagnare gli investitori nel nostro Paese. Fare in modo che diventi facili investire sotto il profilo fiscale e normativo e che possano sin da subito districarsi all’interno di un complesso di norme che a volte appaiono indistricabile per chi non conosce il nostro Paese e per chi lo conosce”.