Il Vice Presidente di Conefsercenti: “Equivoco che lo stop sia alternativo a riduzione tasse sul lavoro”
“Nelle discussioni di questi giorni sta nascendo un madornale equivoco: che lo stop all’Iva sia alternativo ad una saggia riduzione delle tasse sul lavoro. In realtà è assai semplice constatare che se si vogliono rianimare i consumi rapidamente l’unica via è quella di evitare l’aumento di un’Iva già troppo alta”.
Così, in una nota, il vice presidente di Confesercenti Massimo Vivoli fa chiarezza sulla questione Iva.
“Altre operazioni, come quella eventuale e certamente seria sul cuneo fiscale – continua Vivoli – non potranno mai dare risultati immediati, perché non possono risolversi positivamente con interventi di appena 1-3 miliardi, mentre si dimentica che molti cittadini hanno sacrificato in questi anni di crisi quote dei loro risparmi, e di conseguenza userebbero parte degli eventuali benefici per ricostituire proprio quel risparmio eroso dalla recessione con effetti ancor più modesti sui consumi.
L’unica via è quella di fermare un aumento dell’Iva che, a parità di reddito disponibile, scoraggerebbe ancora di più i consumatori, colpendo le imprese che operano sul mercato interno ed allontanando la ripresa, mentre a farne le spese saranno ancora una volta l’occupazione e le Pmi.
Sul fisco non serve la teatralità di richieste perentorie. Serve un tavolo con il Governo al quale le parti sociali portino le loro proposte per una riorganizzazione efficace e realistica di tutta la materia, con l’obiettivo di far calare la pressione fiscale. Cercando le risorse in quella miniera di spese pubbliche improduttive che finora nessuno ha avuto il coraggio di svuotare”.
Roma 24 settembre 2013