Limitazioni che potrebbero rappresentare un danno per chi tra gli agenti, non ha mezzi adeguati.
“Le deroghe previste dalla manovra antinquinamento prossima ad entrare in vigore in città comprende alcune categorie economiche, escludendone però delle altre – afferma Umberto Calizzani, Presidente provinciale e regionale FIARC Confesercenti, l’associazione degli agenti e rappresentanti di commercio – Nessuno mette in dubbio l’utilità del provvedimento, ma per alcune, specie gli agenti di commercio si profilano ricadute tutt’altro che positive.”
“L’Ordinanza del Comune di Modena in vigore dal 2 ottobre prossimo ha esteso, fino all’anello delle tangenziali, l’area interessata al blocco del traffico. Una novità che rischia di aggravare ulteriormente il disagio a quegli operatori che si servono dell’automezzo come fondamentale strumento di lavoro, ma che inspiegabilmente non compaiono nell’elenco dalle deroghe. Mi riferisco ai procacciatori d’affari, agli agenti immobiliari e soprattutto agli agenti di commercio per i quali l’uso dell’autovettura è assolutamente indispensabile – su cui viaggia anche il più delle volte un campionario, pesante ed ingombrante – e la cui limitazione potrebbe rappresentare un danno di notevole entità all’attività di questi operatori con inevitabili conseguenze sul piano economico”.
“Voglio essere chiaro su un punto – ha continuato Calizzani – le misure adottate la cui finalità è la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini, compresa quella che limita la circolazione del traffico, se ritenuta valida ed efficace, ha tutto il sostegno della nostra categoria. Tuttavia fatichiamo ad accettare la concessione dell’autorizzazione alla circolazione dei mezzi per alcune categorie di lavoratori mentre viene negata ad altre perché considerate non meritevoli. L’iniquità di questo provvedimento va anche valutata sotto un altro preoccupante fenomeno a cui stiamo assistendo. Si è infatti creata una sorta di concorrenza sleale all’interno della stessa categoria per cui da una parte abbiamo operatori più strutturati e con più disponibilità economiche che continuano a svolgere normalmente la propria attività grazie a mezzi conformi alle più recenti direttive europee; e dall’altra gli altri operatori, con meno possibilità, costretti a limitare la loro attività perché privi di automezzi idonei”.
“Avremmo voluto confrontarci e far valere le nostre ragioni con le istituzioni che hanno deciso il provvedimento e fissato le deroghe. Ma nessuno finora è stato in grado di darci una risposta adeguata. Ci siamo rivolti, in prima istanza, all’Amministrazione comunale cittadina che si è dichiarata non più titolare delle scelte, strategiche e concrete, che riguardano la manovra antinquinamento e che ci ha quindi invitato a contattare la Regione. L’Assessorato regionale all’ambiente, da noi interpellato, ci ha informato che le deroghe previste nell’ambito delle ordinanze sono decise dai comuni in piena autonomia! Siamo sconcertati e non nascondiamo il nostro disappunto per questa sorta di ‘scarica barile’, inaccettabile. Ma andremo avanti, esercitando il nostro ruolo rappresentativo fino in fondo e chiederemo un incontro urgente con la Presidenza dell’ANCI dell’Emilia Romagna”, conclude Calizzani.