E’ la riprova che, anche sui sistemi di videosorveglianza in alcune zone della città, occorre fare di più investendo anche nuove risorse.
“Apprezzamento”, così Confesercenti Modena rispetto le parole espresse dal nuovo Comandante provinciale dei Carabinieri, il Col. Giovanni Balboni.
“Ha posto l’accento sulla necessità di rafforzare l’azione di contrasto nei confronti dei reati di strada quali scippi, borseggi, rapine, furti negli appartamenti e nei negozi. Problemi oggi all’ordine del giorno a Modena.”
Una situazione, secondo Confesercenti dati anche i recenti episodi, per i cittadini e commercianti modenesi ormai assurta a piaga sociale.
“Non solo da contrastare con attività di tipo formativo che pure egregiamente le forze dell’ordine portano avanti nei confronti della parte più esposta e debole della popolazione, anziani in particolare, con l’invito ad assumere atteggiamenti ed accorgimenti in grado di dissuadere questi malviventi.
Ma con un’attività maggiore di intelligence volta a prevenire e a reprimere questi fenomeni criminali che, stando alla percezione di molti, sono opera di bande più o meno organizzate, non solo locali e italiane.”
“Auspichiamo inoltre che, le parole del colonnello Balboni, siano anche di stimolo a rafforzare le politiche inerenti alla sicurezza nel territorio.
L’episodio cui è stato oggetto recentemente il bar di Via Taglio, strada commercialmente tra più importanti del centro storico è una riprova concreta come anche sul versante della sicurezza passiva ed in particolare sui sistemi di videosorveglianza esterni, occorra fare ulteriori passi in avanti, investendo anche risorse.
Così come sul presidio del territorio da parte di polizia municipale e forze dell’ordine sia sempre necessario fare il punto della situazione e, nel caso potenziare forme e modalità di prevenzione ed intervento.”
“Non si fa però un salto di qualità decisivo nell’attività di contrasto a delinquenza e malaffare, se non si assume la sicurezza dei cittadini come priorità e valore.
Riteniamo opportuno ed importante pertanto investire in uomini e in tecnologia ed iniziare a coniugare l’attività di recupero sociale con l’altrettanta importante attività di prevenzione e repressione.
Che deve trovare nuova sintesi, tra istituzioni locali, forze dell’ordine, magistratura e legislatore il cui ruolo è fondamentale nell’attività di revisione di una legislazione penale, che pur nell’ambito dello stato di diritto, riaffermi con maggior vigore di quanto fatto fin’ora, la necessità della ‘certezza della pena’.
Il fattore di deterrenza, a nostro giudizio, nei confronti di delinquenti acclarati o potenziali”, conclude l’Associazione.
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