Confermate difficoltà del commercio tradizionale, solo la GDO vede positivo
La fiducia non riparte. Dopo il calo di ottobre, a novembre l’indice di fiducia non si risolleva, e mostra un evidente deterioramento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con un calo di 10,5 punti per i consumatori e 5,1 per le imprese. Il clima migliora solo nella grande distribuzione organizzata, trainato dalle attese per la stagione natalizia: ma le aspettative per Natale non contagiano il commercio tradizionale, che segna un netto peggioramento sul mese scorso, passando da 104,6 a 100,4.
Così Confesercenti sui dati Istat relativi alla fiducia di consumatori e imprese.
Per le PMI del commercio si deteriorano non solo i giudizi sulle vendite di novembre, ma anche su quelle future, in discesa di 4 punti rispetto alle rilevazioni del mese scorso. Un segnale che mostra una certa sfiducia tra i negozi della rete tradizionale sull’esito ‘commerciale’ della prossima stagione natalizia. Un sentiment influenzato dal rallentamento complessivo delle vendite, che a settembre hanno registrato il terzo calo mensile consecutivo. Anche la ridiscesa in campo negativo dell’indice dei prezzi testimonia il momento di stallo ancora attraversato dalla nostra economia. Neanche il buon esito del Black Friday, quest’anno positivo per i piccoli retailer che vi hanno aderito, sembra poter invertire la tendenza.
In particolare, per i piccoli commercianti, pesa l’aumento della concorrenza della grande distribuzione, che grazie alle liberalizzazioni e al sempre aperto sta conquistando sempre più le quote di mercato dei piccoli esercizi. Un dato che emerge chiaramente dalle vendite: nei primi nove mesi dell’anno la GDO ha messo a segno un aumento dello 0,5%, mentre i piccoli un calo della stessa entità. Un evidente ‘trasferimento’ di quote dovrebbe farci riflettere sull’opportunità di tornare indietro su una deregulation che non ha eguali in Europa e che sta distruggendo la piccola imprenditoria del commercio.