La rete chiede procedure uniformi e l’adozione coerente del Piano carburanti
Si è finalmente svolto l’incontro richiesto congiuntamente da tutto il settore della distribuzione carburanti nell’estate scorsa con il neo Assessore del Comune di Roma alle Attività Produttive. Al centro delle questioni poste, la forte preoccupazione di tutte le rappresentanze su iter e pareri espressi relativamente agli impianti carburanti sottoposti a verifica da parte dei vari Dipartimenti coinvolti.
All’incontro erano presenti la Faib con il Presidente romano, Giuseppe Sperduto, il Presidente Regionale del Lazio, Franco Iorio e il Coordinatore, Antonio Ciavattini, erano inoltre presenti le delegazioni di Figisc, Fegica, Assopetroli, Unione Petrolifera, Aldigas.
L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione, concludendosi con l’impegno dell’Assessore Meloni a focalizzare le questioni tecniche poste e attivare su queste i necessari confronti con i vari Dipartimenti, al fine di evitare una applicazione distorta delle varie determinazioni che evitino il rischio di estromettere dal settore strutture distributive già autorizzate e produttive.
Da segnalare che l’Ufficio Carburanti del Dipartimento allo Sviluppo Economico, presente all’incontro, si è positivamente attivato nella gestione degli iter amministrativi.
Il corto circuito si è determinato quando i vari Dipartimenti coinvolti nel rilascio dei pareri, si sono trovati ad esprimere censure o prescrizioni tecniche adottando determinazioni non unitarie: il piano carburanti da un lato, che discende dalla Legge Regionale e i criteri adottati nel PGTU.
La Faib ha sottolineato che l’opera di verifica della rete è importante e doverosa, ma che gli impianti vanno ritenuti incompatibili coerentemente con il Piano Carburanti e il Codice della Strada.
Inoltre che sono in dirittura di arrivo altre norme nazionali e regionali specifiche in materia, di verifica delle compatibilità e di organizzazione della rete, che completeranno il quadro di riferimento per favorire un processo di ristrutturazione del settore, senza che oggi siano introdotti altri e ulteriori criteri di valutazione con l’uso di una regolamentazione di carattere generale.
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