Il presidente di Farmesercenti: “Mercato in trasformazione, l’arrivo delle società di capitali potrebbe essere uno tsunami”
Pubblichiamo qui di seguito l’intervista al presidente di Farmesercenti Andrea Riva
Lei è, da poco, il nuovo presidente di Farmesercenti. Un incarico importante per una associazione “nuova” sul territorio. Qual è lo stato del comparto? Quali le criticità?
Il mercato della farmacia italiana è in trasformazione, all’interno di un più ampio quadro di modernizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, globalizzazione delle reti, evoluzione della legislazione in materia e cambiamenti istituzionali, sociali e di mercato più generali. Il ruolo del farmacista non può non tenere conto dei mutamenti strutturali in atto: si tratta di una professionalità chiave, destinata ad accrescere ulteriormente il suo valore, ma in un contesto ad alta complessità e caratterizzato dalla necessità di innovare per vincere le sfide del futuro.
Presidente cosa propone per lo sviluppo ed il sostegno della categoria delle farmacie?
L’obiettivo di Farmesercenti, associazione di farmacisti aderente a Confesercenti Milano, è proprio quello di promuovere, tutelare e supportare il complesso mondo delle farmacie attraverso un solido sostegno strategico-operativo sul territorio, fornendo servizi di consulenza tecnico-gestionale, finanziaria, di formazione e marketing innovativi alle imprese.
Ddl concorrenza. L’iter ormai biennale della legge sulla concorrenza, per il capitolo sanità, ha come vero piatto forte il provvedimento che riguarda le farmacie e l’ingresso delle società di capitale: nel testo resterebbe il tetto al 20%. Questa misura cosa comporterà per il settore?
Era un passo inevitabile e comporterà uno tsunami nel mondo delle farmacie private: personalmente, credo che il tetto del 20% – per il quale ogni società di capitale non potrà controllare direttamente o indirettamente non più del 20% delle farmacie esistenti sul territorio regionale – sia insufficiente. In ogni caso, l’ingresso delle società di capitale rivoluzionerà l’attuale assetto del ‘sistema farmacia’: le realtà più piccole tenderanno a scomparire, mentre le attività più strutturate e che sapranno fare rete con tutti gli stakeholders sanitari resteranno sul mercato e vinceranno la sfida del cambiamento.
Secondo Lei quale sarà il ruolo della farmacia del futuro?
La farmacia del futuro diventerà uno snodo chiave nei processi gestionali del sistema sanitario e nei servizi destinati alla salute del cittadino/paziente. Il futuro è di chi saprà innovare, di chi saprà offrire risposte al bisogno non solo di farmaci, ma anche di servizi di alto livello e qualità.