Segnali di ripartenza solo dal turismo
Sul fronte del lavoro qualcosa si muove, ma la ripresa del mercato interno non prende forza. Ancora una volta dalle rilevazioni Istat arrivano segnali contrastanti: da un lato prosegue – seppure lentamente – il rafforzamento dell’occupazione e dell’industria; mentre i dati sull’inflazione, che a luglio frena per il terzo mese consecutivo, ci restituiscono ancora una volta un quadro dei consumi caratterizzato dall’incertezza.
Così l’Ufficio Economico Confesercenti sui dati dei prezzi di luglio, diffusi oggi dall’Istat.
Dopo la fiammata dei prezzi di inizio anno – dovuta principalmente ad energetici e fattori stagionali –la dinamica dell’inflazione è tornata infatti in questi mesi ad assestarsi su ritmi più contenuti. Quasi tutte le voci che avevano contribuito all’aumento dell’indice registrato nel primo trimestre, infatti, sono in rallentamento: i beni alimentari segnano a luglio un +1,3% dopo l’8,8% di febbraio, mentre gli energetici non regolamentati – che a febbraio e marzo avevano registrato picchi del +12% e +11% – questo mese si assestano su una crescita del +2,1%.
Al netto di queste due voci, l’inflazione di fondo scende di un decimo di punto percentuale allo 0,8%, segno di una domanda interna che fatica a consolidarsi. Crescono, invece, i trasporti: da +14% del Trasporto aereo, dopo il +23% del mese di giugno, e il +22% messo a segno del Trasporto marittimo a luglio, seppure in frenata rispetto al 36,3% di giugno. Una crescita dovuta a fattori stagionali, ma che sembrerebbero confermare il dinamismo del settore turistico durante la stagione estiva, unico comparto a dare veri segnali di ripartenza.