E la ripresa non è ancora arrivata ai piccoli negozi
I consumi danno segnali di ripartenza, per quanto il quadro rimanga ancora instabile. Ma la ripresa non è ancora arrivata pienamente al commercio tradizionale, lasciando fuori in particolare i negozi più piccoli.
I dati sulle vendite di giugno ci restituiscono un quadro complessivamente positivo, confermando l’inversione di maggio e proiettando finalmente le vendite verso una crescita oltre lo “zero virgola”, con incrementi in valore sull’anno dell’1,7% per gli alimentari e dell’1,6% per il non alimentare. A trainare sono le vendite della grande distribuzione (+2,4%), a loro volta spinte dall’ennesimo boom dei discount (+3.1%). Ma per i piccoli negozi, il dato positivo di giugno (+0,9%) non basta a riportare in positivo un primo semestre negativo (-0,6%) per il dettaglio tradizionale: a pesare è l’incertezza di inizio anno e la forte contrazione delle vendite registrata, soprattutto, nel mese di aprile.
La crisi dei piccoli risulta evidente anche dall’analisi dei dati per classe d’addetti: le imprese del dettaglio tradizionale con cinque addetti o meno registrano un crollo del -1,1% sull’anno e del -2,4% nel primo semestre del 2017. Desta preoccupazione, inoltre, l’incertezza che sembra ancora caratterizzare lo scenario complessivo: se, come sottolinea l’Istituto di statistica nella nota mensile, le prospettive per l’economia italiana sono positive e la crescita economica si consolida, dal lato dei consumi e della spesa delle famiglie i segnali sono, invece, ancora altalenanti. A luglio l’inflazione ha frenato per il terzo mese consecutivo, dopo la fiammata dei prezzi dell’inizio dell’anno. Ed a crescere sono stati soprattutto i prezzi dei trasporti, per fattori stagionali e per riflesso della buona performance messa a segno dal settore turistico, unico comparto a dare segnali veri di ripresa.