La nota del Presidente di Federagit Roma Francesca Duimich: contrastare deregolamentazione per una corretta illustrazione del patrimonio culturale
Una delegazione di rappresentanti delle guide turistiche abilitate di Roma e Città Metropolitana è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori. A darne notizia, in una nota, la Presidente di Federagit-Confesercenti-Roma Francesca Duimich. “L’incontro è stato positivo. Già in occasione della paventata firma dell’ Intesa Stato-Regioni sulla guida nazionale in materia di rilascio delle abilitazioni, abbiamo apprezzato la sensibilità e l’intervento del Presidente Leodori. In quell’occasione egli aveva giustamente evidenziato che l’Intesa che il Mibact si apprestava a firmare presentava criticità su cui sarebbe stato necessario riflettere ulteriormente. Siamo lieti che il Ministro abbia ascoltato quell’appello, ma va scongiurata in via definitiva la possibile estensione nel Lazio del sistema vigente in altre Regioni, con corsi ed esami svolti all’interno di enti formatori privati e prevedibili abusi, già oggetto di inchieste. Serve altresì una legge di riordino della professione in cui sia scritto chiaramente che gli esami di abilitazione si svolgono mediante bandi pubblici, come sancito dalla Costituzione per le professioni, e sia prevista una laurea per garantire una qualificazione professionale delle guide di alto livello.
Durante l’incontro – continua Duimich – abbiamo potuto evidenziare altresí le conseguenze di una legge che, dal 2013, applica erroneamente alle guide turistiche la Direttiva Europea Servizi, la Bolkestein, mentre le guide ricadono sotto la Direttiva Europea Professioni. L’Italia è, in Europa, il paese che possiede il maggior numero di monumenti (500.000) e non è possibile saperli illustrare tutti; per questo le abilitazioni di guida prevedevano specializzazioni provinciali o regionali. Nel 2013 le abilitazioni sono state dichiarate valide su tutto il territorio nazionale e assistiamo ad una drammatica dequalificazione dell’ illustrazione del patrimonio culturale. Per i danni all’occupazione che sta comportando, per altre categorie è stato deciso un rinvio dell’applicazione della disastrosa Bolkestein, ma non per le guide.
“Al momento, l’effetto del caos normativo – aggiungono Luigia Razzino e Daisuke Kurihara di Jasga, Associazione guide turistiche abilitate in lingua giapponese – è l’afflusso verso la Capitale di un esercito di guide abilitate in altre Regioni, la cui conoscenza specifica sul patrimonio culturale del territorio non è stata verificata. Alcune guide di provenienza extra-europea, hanno ottenuto un tesserino professionale in altre Regioni, pur non parlando affatto l’italiano, la cui conoscenza è requisito essenziale per superare l’ esame di abilitazione e per operare in Italia. Si tratta – sottolineano – di concorrenza sleale e dequalificazione, a danno del territorio del Lazio; ed è paradossale che ad essere penalizzati siano coloro che hanno sostenuto esami rigorosi e specifici per illustrare un patrimonio vasto come quello di Roma”.
Da parte del Presidente Leodori è arrivata la disponibilità ad inserire una norma durante la prima occasione di discussione in Consiglio, per tutelare il livello della professionalità acquisita dopo anni di studio e certificata tramite un serio bando di esame di abilitazione”. “La mancata approvazione dell’annuale Delibera sui compensi sta inoltre delineando una situazione di mercato selvaggio, a tutto vantaggio di operatori senza scrupoli, creando prospettive di ‘guerra tra poveri’. Auspichiamo perciò – conclude la rappresentanza delle guide – anche da parte dell’Assessorato Regionale alla Formazione e al Turismo azioni tangibili volte a contrastare la de-regolamentazione che sta mettendo in crisi, nel Lazio, il lavoro di 5.000 guide qualificate”.