La Consip ha deciso per la risoluzione della convenzione in alcune regioni, tra cui la Liguria
«Questa situazione ci preoccupa, – commenta Paolo Barbieri, vicedirettore di Confesercenti Genova – per questo chiediamo agli attori in campo fare il massimo sforzo perché non finisca penalizzato, come troppo spesso accade, l’ultimo anello della catena ovvero gli esercenti che somministrano il pasto e che lavorano anticipando servizio e costi annessi» .
Dallo scorso anno i buoni pasto Qui! sono diventati un problema: la società con sede a Genova aveva grossi problemi a saldare regolarmente gli esercenti che accettavano i ticket e in molti avevano iniziato a rifiutarli. A gennaio di quest’anno la Consip aveva richiamato la società Qui! “al pieno rispetto degli obblighi contrattuali”, e per quanto fosse stato assicurato il ripristino del servizio entro fine febbraio così non è stato.
«Al di là della situazione critica contingente, da anni denunciamo che il settore buoni pasto non rappresenta più un’opportunità di sviluppo per il settore dei pubblici esercizi ma è diventato un problema con cui confrontarsi. Per questo motivo – conclude Barbieri – chiediamo che da parte della politica, vista la situazione creatasi, vi sia la presa di coscienza della necessità di una completa rivisitazione del sistema, anche perché è ormai anti economico per le attività lavorare con le percentuali di sconto che vediamo oggi sul mercato».
Matteo Zedda, vicepresidente Fiepet Genova ha così commentato la notizia: “Certi esercizi commerciali sono letteralmente ostaggio della macchina ticket perché a pranzo i lavoratori e dipendenti di grandi società o enti pubblici, per esempio la stessa Regione, si muovono dove accettano i ticket. Per cui non accettarli vuole dire ridurre il lavoro anche dell’60-80%. Per questo le società emettitrici si sentono forti nell’imporre percentuali insostenibili”.