Qui! Ticket: Fiesa Assodistribuzione Confesercenti, esercizi commerciali fortemente esposti e senza rimborsi chiedono intervento del Governo

Un migliaio di esercizi commerciali al dettaglio, di superette e supermarket di quartiere che ricevevano i buoni pasto per il servizio sostitutivo di mensa vedono a rischio i rimborsi dei corrispettivi dei Ticket incassati e sono preoccupati per l’apertura della procedura fallimentare del gruppo Qui Group.

Le imprese interessate maggiormente esposte sono quelle che fanno riferimento ai grandi gruppi della distribuzione organizzata e chiedono con forza l’intervento del Governo considerato che il tutto si origina da appalti pubblici. Ma riguarda in misura minore anche le imprese piccole di vicinato alimentare.

Per Fiesa Assodistribuzine il Governo è dunque parte in causa e deve assumere le decisioni del caso, aprendo un tavolo di crisi con tutti gli operatori, mettendo sul piatto le giuste soluzioni. “ Bisogna trovare una soluzione per garantire i crediti vantati dagli esercizi di vicinato alimentare e dai supermarket per evitare che le forti esposizioni vantate non si ripercuotono sui livelli di sostenibilità delle imprese coinvolte. Si parla di oltre 100 milioni di Euro, con realtà commerciali che vantano dai 50 mila ai 500 mila euro di danni, dice Marco Annarumi di Fiesa Assoditribuzione Confesercenti Roma.”

Occorre un intervento subito perché la crisi dei buoni pasto Qui! rischia di mettere in serie difficoltà le imprese coinvolte e di far chiudere diverse aziende con ripercussioni sui livelli di occupazione.

Fiesa Assodistribuzione Roma ha assunto la decisione di scrivere al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio per chiedere un incontro immediato con tutti i soggetti interessati perché l’emergenza è ormai di dimensioni nazionali e di proporzioni importanti per le imprese coinvolte.

Le imprese chiedono una procedura di recupero dei crediti vantati con la corsia dei creditori privilegiati all’interno della procedura fallimentare o in subordine misure da mettere allo studio per il recupero tramite il credito d’imposta o dell’Iva.

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