Una delegazione di Confesercenti incontrerà l’Anci il prossimo 10 febbraio per affrontare la questione della TARES e del nuovo tributo TARI.
L’incontro fa seguito alla richiesta avanzata da alcune Federazioni di Confesercenti in merito all’applicazione della TARES (Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi), che così come le precedenti analoghe imposte, introdotta, come è noto, dal Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto “Decreto Salva Italia”), convertito nella Legge 22 dicembre 2011 n. 214, in sostituzione della Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) e della Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (TARSU), formalmente in vigore dal 1º gennaio 2013, sta comportando per le imprese notevoli aggravi.
La TARES ha implicato peraltro per i Comuni e le imprese stesse molte difficoltà ed incertezze, riassumibili in:
1) Farraginosità della normativa a livello nazionale, tale da comportare incertezze interpretative ed inevitabili ritardi nell’approvazione dei regolamenti comunali
2) Limitatissima autonomia regolamentare dell’Ente Locale
3) Imprecisioni diffuse nel calcolo della tassa per alcune categorie di contribuenti;
4) Recapito tardivo dei modelli F24 con l’importo della maggiorazione del tributo
5) Pagamento on-line praticamente impossibile
Alla luce di queste criticità Confesercenti porrà all’Anci la necessità di affrontare queste ed altre problematiche tra le quali definire la sottrazione sistematica dalle aree tassabili di quelle sottoposte a regime di raccolta differenziata, onde evitare l’affermazione di meccanismi di doppia imposizione e delineare un orientamento organico nella definizione del nuovo tributo TARI.
Nel frattempo da Torino e Provincia a Firenze, da Pescara ad altre località, alle singole realtà associative, si moltiplicano le iniziative delle Confesercenti per la rideterminazione della TARES sia su aspetti particolari che su quelli generali.
In questo senso la Fiesa ha rivolto una nota alle proprie strutture territoriali per spronarle a richiedere ai comuni un’iniziativa di rideterminazione della tariffa TARES per panificatori, richiamando la nota della Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 27156 del 03/12/2013, indirizzata al Comune di Cuneo che aveva sollevato la questione. La nota in questione ha definitivamente chiarito la categoria di appartenenza ex D.P.R. n. 158/99, ai fini TARES (ora TARI), per gli artigiani del settore alimentare con relativa rivendita (panetterie nello specifico, ma anche pastifici, gelaterie, pasticcerie ed altre attività di produzione alimentare artigiana e simili con laboratori). Nella circolare al proprio territorio Fiesa ha chiarito che la determinazione della categoria, per queste tipologie di attività, dipende direttamente da un “principio di prevalenza”, pertanto nel caso in cui l’attività di produzione sia prevalente rispetto a quella di vendita, si potrà applicare la categoria 21 per “Attività artigianali di beni specifici”. Nel caso contrario si rientrerà nella categoria 24 “Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, in termini economici e più conveniente per gli operatori interessati.
Allo stesso tempo la Confesercenti di Firenze ha lanciato la Campagna “Mi Rifiuto”.
Con una nota ai Sindaci della Provincia di Firenze la Confesercenti Provinciale ha lanciato una giornata di mobilitazione, il 5 febbraio, sull’insostenibilità della TIA, TARES, TARI e sulle difformità interpretative/attuative.
Nella lettera rivolta ai Sindaci Confesercenti segnala “il forte disagio del settore che rappresentiamo e, in particolare, di alcune categorie maggiormente penalizzate, conseguente all’introduzione della TARES (Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi) prevista dalla Legge 22 dicembre 2011 n. 214 e formalmente in vigore da gennaio 2013 in sostituzione di precedenti imposte (TIA, TARSU).
Una preoccupazione ancora più grande soprattutto perché alla vigilia dell’introduzione di un nuovo tributo, la TARI che ogni Comune si accinge ad attivare.
A questo proposito la Confesercenti fiorentina produce uno studio “di quella che è stata l’evoluzione a partire dagli anni 2005/6 del valore della TIA fino all’introduzione della TARES dal quale è possibile evincere come, a fronte di una sostanziale riduzione della produzione complessiva dei rifiuti a livello regionale e locale, la tariffa applicata sia andata via via crescendo, senza che vi sia una apprezzabile giustificazione. Un aumento che, in certi casi (vedi categorie 22, 24, 25, 27) risulta davvero incomprensibile e soprattutto insostenibile, anche al netto delle agevolazioni previste da alcuni regolamenti comunali. Peraltro, proprio le categorie che producono rifiuti avviabili a compostaggio risultano quelle maggiormente colpite, un vero controsenso rispetto alla filosofia della raccolta differenziata e del riciclaggio.”
La nota prosegue denunciando che “L’applicazione della TARES sta comportando per le imprese notevoli difficoltà e, conseguentemente, numerose incertezze.
Siamo convinti, innanzitutto, che vi sia da riscrivere una normativa nazionale (DPR 27-4-1999 n. 158) ancorata a parametri eccessivamente penalizzanti solo per alcune tipologie di attività e legata alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti, principi disattesi dalla stessa TARES e, oggi, dalla TARI, calcolate esclusivamente sulla base della dimensione dei locali dell’impresa.”
Confesercenti Firenze tra le altre cose reclama “Un intervento che affronti e rimetta al centro della discussione alcune questioni non più rinviabili:
– Delineare un orientamento organico nella definizione del nuovo tributo TARI, perseguendo il principio della sostenibilità.
– Introdurre correttivi nei parametri Kc e Kd ….
– Scorporare dal calcolo del tributo i costi sostenuti dall’impresa per lo smaltimento dei rifiuti speciali, onde evitare l’affermazione di meccanismi di doppia imposizione
– Escludere dall’applicazione del tributo l’area dell’impresa nella quale non vengono oggettivamente prodotti rifiuti
– Riconoscere il comportamento virtuoso delle attività che praticano la raccolta differenziata
– Attivare tavoli di concertazione a livello comunale o di area”
Mentre a Pescara la locale Confesercenti denuncia il “Caos TARES” e l’inclusione nel calcolo del tributo persino dei muri.
Confesercenti Pescara nel denunciare i troppi errori nelle cartelle TARES inviate ai commercianti di Pescara chiede che “è assolutamente necessario che il Comune proroghi la scadenza del pagamento della TARES di almeno 60 giorni… La proroga diventa indispensabile: in questo modo si può ristabilire, in un contesto di gravissima crisi di credibilità delle istituzioni, la base per una ripresa di fiducia. Certo, non si può pensare di far cassa facendo pagare, un minuto prima della scadenza, più di quanto dovuto”.
Ancora sulla TARES la Confesercenti di Torino si sta muovendo sulla stessa falsariga mentre a Rivoli la Giunta Comunale ha adottato una delibera di riclassificazione del tributo dovuto dai panificatori e disposto lo slittamento del pagamento della terza rata TARES al 16/1/2014 senza interessi e sanzioni.
Leggi la Delibera del Comune di Rivoli