Trasporti: agitazione NCC, Federnoleggio Confesercenti domani in piazza a Roma

NCC: mancata modifica del decreto RENT, il coordinamento nazionale NCC presenta ricorso al tar del Lazio

 “Serve riforma del settore, situazione ormai insostenibile”

Delegazioni di operatori Federnoleggio Confesercenti provenienti da tutta Italia saranno in piazza a Roma, domani 29 novembre, alla manifestazione per rivendicare le ragioni del settore Noleggio con Conducente (NCC). Un’iniziativa promossa e sostenuta da Federnoleggio e dalle altre associazioni di categoria per dare voce alle imprese del settore, la cui situazione è ormai insostenibile.

“Le difficoltà del settore noleggio, tra tensioni ed incertezze normative, sono evidenti a tutti”, spiega Luigi Pacilli, Presidente nazionale di Federnoleggio Confesercenti. “Serve una riforma per dare sicurezza agli operatori: è inaccettabile che circa duecentomila italiani che vivono del lavoro, degli stipendi, degli investimenti e del fatturato imponibile prodotto dalle sessantamila piccole e medie imprese di noleggio vengano gettate in strada fra Natale e l’Epifania”.

Il prossimo 31 dicembre, infatti, scadrà la sospensione annuale – la dodicesima consecutiva – dell’articolo 29 comma 1-quater del DL 207/2008, che vincola l’attività NCC al territorio del comune dove è stata rilasciata l’autorizzazione. Una limitazione ormai anacronistica che rischia di lasciare senza lavoro migliaia di operatori del noleggio per favorire altre forme di trasporto locale.

“Lottiamo dal 2009 per sopravvivere a questa ingiusta emarginazione”, continua Pacilli. “Rispettando i requisiti richiesti dalla legge 21/92, di cui chiediamo una profonda rivisitazione perché ormai obsoleta, siamo costretti a reperire autorizzazioni NCC partecipando a bandi di comuni più piccoli: negli ultimi ventidue anni Roma ha rilasciato solo 1100 autorizzazioni NCC su 4500 esercitanti romani totali ed a fronte di 8000 taxi; Milano ha rilasciato solo 240 autorizzazioni NCC su 2500 esercitanti milanesi totali, a fronte di 5000 taxi”.

“Invece di gettare per strada chi lavora – conclude Pacilli – possiamo favorire l’aumento dei posti di lavoro regolari, in un settore che di lavoro ne ha per taxi e NCC, secondo le regole che legislativamente ci differenziano. Per questo chiediamo innanzitutto l’abrogazione dell’articolo 29 comma 1-quater entro la fine dell’anno; ma chiediamo anche un registro nazionale NCC e Taxi, la netta separazione delle due categorie, lotta all’abusivismo, revisione del sistema sanzionatorio, regolamentazione delle piattaforme web/app di intermediazione e l’impegno per una nuova legge di settore, promessa mai realizzata fino ad oggi dai precedenti Governi”.

 

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