Le imprese, in attesa da troppo tempo di una ripresa che sembra non arrivare mai, chiedono azioni concrete e rapide e non più progetti astratti per la soluzione di problemi ormai indifferibili. La mancata ripresa della domanda e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e di provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie e una crescita allarmante della disoccupazione. La mobilitazione del 18 febbraio è stata promossa per esprimere il profondo disagio delle piccole imprese italiane, stremate dalla crisi economica e da condizioni di contesto che comprimono le potenzialità del tessuto produttivo e per sottoporre all’attenzione della politica alcune proposte attuabili rapidamente, che possano ripristinare un clima positivo e di maggior fiducia nel futuro. Le micro, piccole e medie imprese, nonostante le difficoltà, continuano a garantire occupazione e stabilità, ma non ricevono adeguata attenzione da parte del mondo politico ed istituzionale. Dal futuro di questo sistema, dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato, dipende il futuro del Paese.
Leggi le nostre ragioni e le nostre proposte