No a politiche restrittive, serve rilanciare consumi e investimenti
L’ipotesi di una nuova contrazione del Pil è una doccia gelata, che conferma l’estrema fragilità della nostra economia. Così sarà più difficile raggiungere gli obiettivi di crescita previsti, già pur modesti.
Così Confesercenti commenta il rischio di flessione del prodotto interno lordo nel secondo trimestre secondo l’Istat che oggi ha presentato il Rapporto annuale.
In un contesto complessivamente difficile per il commercio internazionale e per le tensioni geopolitiche, il rilancio della domanda interna, in tutte le sue componenti con maggior impatto sulla crescita, dal rilancio degli investimenti pubblici e privati ai consumi delle famiglie, diventa una necessità strutturale e di lungo periodo.
In questo quadro, andrebbero rimodulate anche le considerazioni della Commissione Ue sulla necessità di una procedura di infrazione, soprattutto alla vigilia di un Consiglio europeo decisivo. Coniugare la stabilità con la crescita nel rispetto delle regole europee è doveroso, ma impostazioni troppo restrittive rischiano di frenare ancora di più la ripresa. Il ritorno alla crescita non è più prorogabile: la crisi non è completamente superata e le politiche da attuare devono avere, necessariamente, un segno meno angusto.