Paissan: “Si continua ad imbavagliare le piccole imprese, i dati dicono che l’emorragia più forte la registrano le imprese del commercio e del turismo”
L’Osservatorio sul Credito dice che in 12 mesi i finanziamenti alle imprese non finanziarie sono calati del -6,4%. Male i prestiti per la liquidità (-9%) e per gli investimenti (-7%). E questo nonostante i continui proclami di sostegno al credito e alle imprese.
A lanciare l’allarme è Mauro Paissan, vicepresidente di Confesercenti del Trentino. “Si sta continuando in Italia, ma anche in Trentino non si sta facendo ancora abbastanza, ad imbavagliare le piccole imprese mettendo paletti troppo rigidi per l’accesso al credito. I dati dicono che tra i comparti, l’emorragia più forte la registrano le imprese del commercio e del turismo (-10 miliardi). E’ ora di porre un’attenzione concreta su strumenti alternativi di accesso al credito, mi riferisco in particolare al lavoro di sinergia che stanno mettendo in atto le Banche con i Confidi”.
Paissan ricorda che nell’ultimo anno le imprese trentine hanno ottenuto 886 milioni di credito in meno pari al -7,8% “una contrazione del credito, dunque, una crescita e sviluppo dell’economia pari a zero”.
Quindi che fare? Il vicepresidente di Confesercenti del Trentino rileva anzitutto l’importanza che Mediocredito Trentino Alto Adige rimanga una banca per il territorio e radicata sul territorio. “Il BCC – dice Paissan – è cambiato e nel rispetto dei parametri imposti da Basilea non può rispondere come prima alle esigenze delle nostre imprese. Dobbiamo puntare su Confidi, un intermediario sempre di più forte e centrale per accesso al credito, conveniente per imprese e anche per le banche perché concede delle garanzie”. Ma non solo. Al centro ci deve essere anche la formazione continua. “Bene che la Provincia abbia avviato percorsi formativi sul credito “La Banca per l’impresa”. Anche le associazioni di categoria si devono attivare in tal senso e, in questo caso, Confesercenti organizzerà degli incontri informativi con gli associati per la sensibilizzazione e l’informazione sul credito. Dobbiamo lavorare tutti – politica, banche, confidi – per trovare una soluzione e agevolare la patrimonializzazione delle piccole imprese attraverso strumenti o prodotti dedicati.