Gatti: “sarebbe opportuno confrontarci per predisporre azioni di sviluppo e marketing per il rapido recupero dell’immagine del “prodotto Italia”
In premessa Assohotel vuole sottolineare l’importanza di prendere misure destinate a sostegno e a salvaguardia del patrimonio produttivo turistico ricettivo e non di esclusivo mero sostegno al reddito di impresa e/o dei lavoratori. Del resto quest’ultimo nel medio periodo è meglio salvaguardato dalla continuità aziendale, unica in grado di assicurare la produzione di valore aggiunto per la collettività e di reddito per gli occupati, che assommano a circa 1.400.000 unità compreso l’indotto.
Assohotel sottolinea l’importanza di sgravi fiscali di carattere comunale, come ad esempio l’IMU, insieme alla TARI già preventivata dal Comune e di altri eventuali tributi determinati in misura fissa e non dipendente dai ricavi aziendali. La cassa integrazione è utile ma non è la panacea, intanto perché i fondi attualmente stanziati dal governo non basterebbero per questa operazione della quale non conosciamo la durata , e inoltre molte strutture alberghiere si avvalgono di società esterne per i servizi ancillari, che risentirebbero della situazione di crisi e, non rientrando nelle misure di aiuti, sarebbero costrette a licenziamenti
In queste ore Assohotel Roma, associazione degli imprenditori d’albergo di Confesercenti, dopo le riunioni di ieri ai tavoli di crisi istituzionali sul Coronavirus, ribadisce che un’altra misura di aiuto oggettiva e immediata per le imprese alberghiere sarebbe quella del trattenimento della tassa di soggiorno incassata nei primi tre mesi dell’anno e la sospensione della stessa sino a crisi risolta. Un operazione del genere aiuterebbe la competitività del settore avvicinando i prezzi delle strutture alberghiere italiane a quelli di altre mete turistiche europee che applicano city tax inferiori.
Francesco Gatti Vice presidente Assohotel Roma commenta: “ se si vuole aiutare a non licenziare personale e ad evitare chiusure è urgente attuare la nostra proposta sulla tassa di soggiorno e cominciare a fare un discorso più ampio anche con le Olta per rimodulare subito la competitività delle nostre aziende nei confronti degli altri paesi. I portali di prenotazione se stimolati dall’amministrazione capitolina possono aiutarci non di poco, anche a rivedere le commissioni che oggi noi paghiamo”.
L’eventuale conseguente miglioramento dei conti aziendali ridurrebbe comunque l’effetto negativo, per il fisco, sulla prossima Ires e Irap. Il Governo potrebbe sopperire al mancato incasso dalla tassa di soggiorno, ristorando ai Comuni con percentuali e cifre quantificabili rapidamente con certezza.
Per il sostegno all’occupazione non va dimenticato l’importanza delle società fornitrici di servizi agli hotel. Va considerato che gran parte degli hotel hanno assunto in maniera diretta solo il personale minimo indispensabile al mantenimento in funzione della struttura e utilizzano in outsourcing personale e servizi in misura variabile rispetto all’occupazione registrata giornalmente dall’hotel. Si deve quindi presupporre che saranno proprio i dipendenti di tali aziende a subire maggiormente le restrizioni e i tagli ed è soprattutto lì che vanno indirizzate le azioni a sostegno dell’occupazione per evitare il disperdersi delle competenze esistenti e comunque necessarie al buon funzionamento delle strutture ricettive.
Conclude Gatti: “ Pensando al dopo, sarebbe opportuno , al di là delle attuali misure congiunturali, confrontarci per predisporre azioni di sviluppo e marketing per il rapido recupero dell’immagine del “prodotto Italia” , o azioni di promozione specifiche da mettere in campo non appena le condizioni negative odierne si saranno normalizzate. La rapidità di intervento in questo campo è determinante per il raggiungimento di risultati che possano incidere sui mercati internazionali”.