In 20 giorni stimati circa 1,5 miliardi di litri di minori vendite di carburanti
Il decreto “Cura Italia” è certamente una prima risposta all’emergenza del Paese, ma gli effetti sul settore della distribuzione carburanti saranno modesti ed assolutamente insufficienti alle necessità di un sistema che deve garantire alla comunità un servizio fondamentale sia sulla rete ordinaria che autostradale.
“La distribuzione carburanti è ferma da 20 giorni, pur restando aperta per garantire il servizio alla mobilità degli italiani – dice il prof. Lucio Laureti, Presidente di ASSOREM Confesercenti, l’Associazione dei piccoli e medi proprietari degli impianti carburanti. Ormai stiamo sperimentando la quasi totale immobilità del Paese e l’invito “state a casa” è diventato il nostro mantra quotidiano”.
“Ne è derivato il quasi totale azzeramento di tutte le attività commerciali con conseguenti effetti sulla mobilità e sui consumi di carburanti. Si stima una diminuzione di oltre l’83% del traffico leggero mentre il trasporto delle merci registra riduzioni minori ma il trend rimane incerto”.
L’obbligo di garantire i servizi pubblici di prima necessità mette gli addetti al settore tra coloro che sono in prima linea a fronteggiare l’emergenza, certamente dopo medici, infermieri e personale del sistema sanitario, ma nel caso della rete di vendita dei carburanti, gestita per la maggior parte da piccole-medie imprese, l’onere economico e finanziario è tutto a carico delle stesse, con costi operativi che non trovano copertura dai ricavi ormai in pratica azzerati.
“In questo mese, 20 giorni di emergenza – precisa Laureti – presentano un conto di ca. 1,5 miliardi di litri di minori vendite di carburanti, e di circa 1,2 miliardi di mancate entrate per lo Stato”.
“Dobbiamo riconoscere che per il Governo non è impresa facile lavorare in una situazione di prolungata emergenza e apprezziamo il visibile impegno rivolto ad evitare che la situazione possa degenerare al limite sostenibilità sociale. D’altra parte superare l’emergenza per tornare alla normalità non è un problema solo del Governo ma di tutta la comunità la quale deve assicurare la massima collaborazione a tutti i livelli, dal “restare a casa” al mettere a disposizione tutte le risorse di cui dispone. Al Governo la responsabilità di fare in modo che le risorse disponibili siano distribuite nella logica di sacrifici che devono essere di tutti. Certamente i costi di garantire un servizio debbono essere riconosciuti ai nostri operatori. Su questo c’è molto lavoro da fare”.
“Il Governo ha varato misure importanti e certamente utili per cercare di gestire una emergenza assoluta, ma ad un primo esame l’impatto nel settore della distribuzione carburanti sembra essere molto modesto – sostiene l’ Ing. Alessandro Proietti, Presidente di ASSOINDIPENDENTI Associazione di retisti – una ragione che ancora una volta induce a ritenere che il ruolo della filiera della distribuzione carburanti, dalle società petrolifere, alla logistica, alla commercializzazione, non riesce proprio a godere della dovuta attenzione presso la politica e le istituzioni”.
“L’obbligo di garantire il servizio non consente una significativa riduzione dei costi tale da compensare la caduta delle vendite e quindi dei ricavi nell’ ordine dell’80 %, ed oltre. Troppo ovvio che una situazione del genere non potrà essere sopportata se non per un breve periodo, mentre è forte il timore che per il ritorno alla normalità occorreranno ancora diversi mesi. Purtroppo il Decreto “Cura Italia” prevede soltanto il differimento da Marzo a fine Maggio delle scadenze per gli adempimenti tributari e previdenziali per le piccole e medie imprese con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro / anno. E’ inoltre probabile che per ricavi si intenda il fatturato che, per comprendere accise ed Iva, consentirebbe il beneficio della misura in questione solo ad un numero limitato di gestori e a nessun retista. La situazione non cambierebbe di molto se per ricavo si intendesse il fatturato al netto di accise ed Iva. In ogni caso la misura vale ben poco rispetto al pesante danno economico e finanziario che le aziende si trovano a dover sostenere”.
“In attesa di misure veramente efficaci, che intendiamo promuovere, sono certo che gli associati Assoindipendenti oltre ad assicurare la massima sicurezza per clienti, gestori e loro personale nelle operazioni delle loro reti, nei limiti delle loro possibilità, sosterranno le gestioni e le aziende garantiscono la funzionalità degli impianti come testimonianza della convinzione che in certe situazioni è fondamentale la reciproca collaborazione: se non si fa squadra le difficoltà diventano insuperabili, per tutti”.
“L’ emergenza – conclude l’ing. Proietti – ha messo in evidenza alcune fragilità del sistema-paese ma anche, quelle peraltro prevedibili della filiera distribuzione carburanti, che paga l’onere di una polverizzazione, che è della rete, ma anche dei diversi interessi di parte, e quindi della assenza al suo interno di forme di aggregazione in difesa di obiettivi strategici inevitabilmente comuni. Il sistema sembra non riuscire a valorizzare le competenze e le risorse che pure possiede. In una situazione come quella che stiamo sperimentando, ma anche volgendo lo sguardo al dopo emergenza, sarebbe utile una cabina di regia inter-associativa, magari coordinata da Unione Petrolifera, per gestire al meglio le esigenze specifiche della rete di distribuzione carburanti, quelle di oggi e quelle a venire quando non potremo ignorare l’esperienza fatta con questa maledizione che si chiama coronavirus.”
“Malgrado le difficolta di questi giorni – dice il prof. Laureti – invito tutti ad affrontare la sfida del coronavirus con determinazione con l’auspicio che la fine dell’emergenza non sia lontana e che il Governo metta oggi il settore in condizioni di superarla e domani per consentire un rapido ritorno a standard di lavoro e di vita accettabili. L’agire non come singoli individui ma come una comunità, forte perché coesa, renderà più facile il percorso”.