“Apprezziamo gli sforzi fatti, ma l’aumento dell’addizionale Irpef lancia un messaggio distonico rispetto alle misure che il Governo ha messo in campo per il sostegno alle famiglie e alle imprese in questo momento di emergenza sanitaria ed economica”.
“Abbiamo rispetto e fiducia nell’amministrazione comunale e apprezziamo che nella manovra fiscale del bilancio approvato giovedì siano contemplate proroghe e differimenti per i versamenti di tributi quali quelli relativi alla pubblicità, all’imposta di soggiorno e all’occupazione di spazi e aree pubbliche. Tuttavia c’è una nota in controtendenza, ovvero l’aumento dell’addizionale Irpef: in questo momento in cui la tenuta del tessuto economico sociale è così a rischio, ci sembrava quanto meno opportuno sospendere questa decisione. Visto il fermo delle attività abbiamo poi anche già chiesto una riduzione di Tosap e Tari”.
Così interviene la sigla che riunisce Confesercenti, Cna, Confcommercio e Lapam in merito all’approvazione del bilancio preventivo 2020-2022 del Comune di Modena.
Mauro Salvatori, Presidente Area città di Modena Confesercenti – che ha la reggenza di Rete Imprese Italia per questo primo semestre 2020 – prosegue: “Giudichiamo favorevolmente le proroghe concesse per i versamenti di tributi ad esempio sulla pubblicità e sull’imposta di soggiorno, così come il corposo piano d’investimenti, con un aumento di oltre 5 milioni di euro rispetto alla proposta iniziale in virtù di una prima valutazione delle forti conseguenze economiche dell’emergenza in corso, ma non possiamo non segnalare quanto risulti distonico l’aumento dell’addizionale Irpef. Anche se incide per poche decine di euro su ogni modenese con un reddito superiore ai 15.000,00 euro annui, è comunque un elemento di assoluta controtendenza rispetto alle misure che il Governo ha messo e sta mettendo in campo per il sostegno alle famiglie e alle imprese”.
Come Rete Imprese Italia vengono quindi apprezzati gli sforzi fatti dall’amministrazione comunale con lo spostamento delle varie rate e imposte locali, ma l’aumento dell’addizionale comunale Irpef non trova ragione nel contesto attuale: “E’ vero, non si va a toccare lo scaglione di reddito più basso, fino a 15 mila euro, e si alzano progressivamente gli scaglioni superiori, ma andava quanto meno considerata una sospensione di questa decisione. In questo momento di forte crisi economica generata dall’emergenza sanitaria in corso, in cui le persone faticano a far fronte alle esigenze quotidiane, sarebbe stato opportuno non aggravare ulteriormente i costi”, conclude Salvatori.