Sulla rete urbana ancora garantito il servizio, ma i distributori si trovano in grande
difficoltà: perdite per 6 milioni di ricavi lordi, in fumo 290 milioni di fatturato
complessivo
Al momento il confronto con il Governo, aperto la scorsa settimana a seguito di una denuncia
lanciata dalle Federazioni di categoria nazionali, seppur positivo nelle affermazioni e proponimenti, non si è concretizzato.
A dichiararlo è la Faib Confesercenti di Roma e del Lazio, che lamenta l’allontanarsi di soluzioni fiscali ed economiche che pure erano state ipotizzate nel corso del confronto.
“A Roma e nel Lazio – precisano dalla Faib locale Franco Iorio, Presidente del Lazio e Giuseppe
Sperduto, Presidente di Roma e Vice Presidente nazionale – la distribuzione carburanti è tuttora
attiva e garantisce i rifornimenti sia in sola modalità self-service, con accettatore di banconote o
carte, sia in modalità servito”.
“Nonostante le Federazioni di categoria nazionali abbiano firmato accordi con i principali
fornitori petroliferi – sottolinea Giuseppe Sperduto – tendenti ad attenuare il peso economico
che grava sulle gestioni a fronte dei costi, molti dei quali rimasti tali, i punti vendita, che hanno
perso nel mese di marzo tra l’80 ed il 90% delle vendite, rischiano il fallimento. In particolare
alcuni costi fissi di gestione, utenze e servizi ed il costo sostenuto per il personale che non può
accedere alla cassa integrazione in deroga in quanto regolarmente in servizio, cosa in
particolare necessaria in autostrada, raccordi autostradali e stazioni di servizio, rappresentano
un costo insopportabile per le gestioni. Oggi i nostri impianti hanno un ricavo lordo di circa 10
euro al giorno derivante dai carburanti”.
“Ci auguriamo – precisa Franco Iorio – che in settimana la vertenza nazionale con il Governo e
le altre rappresentanze si chiuda positivamente. Il rischio che le gestioni esauriscono i fondi
economici per assicurarsi ulteriori forniture, non solo permane ma ogni giorno è più che
reale”.
Nel Lazio sono attivi circa 2150 punti vendita di cui circa 950 a Roma. L’80% circa ancora in
funzione regolarmente. Le scorte medie sono ridotte al minimo, mediamente tra i 2/5mila litri per
prodotto. A volte alcuni impianti esauriscono le scorte e restano chiusi per alcuni giorni/ore in
attesa della nuova fornitura: il che fa apparire un andamento a singhiozzo per alcuni impianti.
Le perdite in termini di erogati sono di circa 195 milioni di litri di carburante per il periodo a partire dalla seconda settimana di marzo al 6 aprile. La perdita in termini di fatturato complessivo
(comprese le tasse e imposte destinate allo Stato) ammonta a 290 milioni di euro. Mentre le
perdite di reddito lordo per i gestori nel Lazio sono stimabili in poco meno di 6 milioni di euro,
mentre sono meno di 300 euro il ricavo lordo nel periodo d’emergenza Covi-19 per punto
vendita, neanche sufficienti ad onorare le “bollette”. Nel Lazio la rete distributiva occupata nel
settore sono tra gli 9 e i 10 mila operatori in totale.