L’Associazione interviene in merito alla decisione dell’Amministrazione Comunale di seguire volontariato e terzo settore nella distribuzione degli oltre 300mila dispositivi di protezione che la Regione Emilia Romagna ha predisposto per Modena
“Sarebbe opportuno individuare i negozi di vicinato, e le altre attività commerciali aperte come alimentari, tabaccherie ed edicole, come luoghi utili per la distribuzione delle mascherine – commenta Mauro Rossi, Presidente di Confesercenti Modena.
“Le attività di vicinato – prosegue – sono in prima linea tutti i giorni, svolgendo anche una funzione essenziale per contenere gli assembramenti e le file e costituendo una risorsa fondamentale per il territorio perché vicine alle persone e facilmente raggiungibili dalla popolazione di ogni fascia di età. Ci auguriamo che il sindaco di Modena – nel margine di libertà operativo consentito dal vademecum redatto dopo l’incontro tra Regione, Province e Comuni – piuttosto che solamente alla grande distribuzione dia la precedenza a piccoli esercizi commerciali nella scelta di luoghi atti alla distribuzione dei presidi di sicurezza per fronteggiare l’emergenza coronavirus”.
“Si tratta – conclude Rossi – di attività ad esempio molto frequentate dagli over 65. Uno degli obiettivi è far sì che la distribuzione si svolga in modo efficace e senza creare problemi sotto il profilo igienico e sanitario: i negozi di vicinato e le attività economiche di prossimità possono garantire egregiamente questo servizio”.