“Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio e quanto da lui annunciato in televisione che, di fatto, rimanda oltre il 17 maggio o addirittura a giugno la riapertura di gran parte delle imprese del commercio e dei pubblici esercizi ha creato grande sconforto, delusione e preoccupazione fra migliaia di imprese della regione che pensavano ragionevolmente di poter riaprire a breve le proprie attività ferme ormai da più due mesi”.
È quanto si legge in una nota di Confesercenti Emilia Romagna condivisa dai Presidenti delle 11 Confesercenti della Regione. “Quasi un mese di ulteriore chiusura per queste attività – continua la nota – vuol dire aggravare ulteriormente la situazione economica, con il rischio concreto che molte attività chiudano per sempre. A questo si aggiunge la completa mancanza di indicazioni per il comparto turistico a cui manca qualsiasi prospettiva per il futuro”.
Secondo Confesercenti Emilia Romagna esistono oggi le condizioni per programmare la riapertura di queste attività a breve e in tutta sicurezza, anche partendo dalle buone prassi sperimentate in questo periodo nelle attività di vendita di generi alimentari.
“Lo stop è ancora più grave – afferma il Presidente Dario Domenichini – perché ad oggi nulla si sa sugli aiuti annunciati, pure a fondo perduto, e i provvedimenti già varati non stanno funzionando come auspicato. Senza consumi interni, e senza le nostre imprese, è impensabile rilanciare l’economia. Così si fa un grande regalo all’online, che trasferisce ricchezza e risorse all’estero. Le imprese commerciali, i mercati e il mondo dei pubblici esercizi sono in realtà già pronte per riaprire fin dal 4 di maggio, se questo non sarà possibile la Confesercenti è pronta per definire protocolli di sicurezza specifici per le varie attività, l’importante è riuscire a dare prospettive certe e a breve termine ai tanti imprenditori esasperati per questo lungo periodo di inattività