Confesercenti Veneto Centrale: commercio, servizi, bar e ristoranti pronti a ripartire

Padovani: ancora la metà deve partire per le vacanze

Confesercenti propone i progetti QUI6ALSICURO e CONFIDUCIA per garantire sicurezza ai consumatori, ai negozianti e ai collaboratori

Confesercenti del Veneto Centrale rende noto che almeno l’80% dei negozianti è pronto a riaprire ed è riattrezzato  per la riapertura.

Negozi abbigliamento moda: negli oltre 1500 negozi chiusi, almeno 80% è pronto a ripartire adottando tutte le regole per garantire sicurezza consumatori. Sia per quanto riguarda l’uso DPI sia per l’organizzazione del distanziamento sociale. Mente sono numerose le forme che possono essere applicare per procedere alla sanificazione dei prodotti di abbigliamento. In questo caso la FISMO Confesercenti ha chiesto che siano indicate delle regole generali per garantire la sanificazione dei prodotti, rispetto al quale ogni commerciante può adottare il sistema più efficace e meno costoso per i consumatori . Nel settore della moda ricordiamo che in questo momento sono aperti solo articoli di abbigliamento per bambini.

Edicole e tabacchi: pronti ad ampliare l’intera gamma di prodotti venduti ampliando ai giochi per bambini e agli altri prodotti che attentamente non è possibile vendere.

Alimentari ed altri autorizzati: l’apertura in questo periodo di massima allerta covid, ha dimostrato come sopratutto le piccole imprese abbiano saputo adeguarsi alla normativa potenziando sia la consegna a domicilio, sia l’acquisto su appuntamento o prenotazione. Si è trattato quindi di un’esperienza che può essere mutuata negli altri esercizi e che ha visto i consumatori accogliere e preferire questa forma di sicurezza.

Altri negozi non autorizzati: sono tra quelli più penalizzati assieme al settore modo. Anche in questo caso la quasi totalità è già attrezzati per riaprire con tutti gli strumenti di protezione individuale e di sanificazione per ambienti e merci.

Mercati all’aperto e ambulanti: l’esperienza maturata con alimentari, gli articoli bimbi e piante e fiori ha dimostrato come questa forma distributiva abbia saputo adeguarsi ed è in grado di garantire il distanziamento sociale tra acquirenti e venditori nonché tutte le norme previste dai protocolli di sicurezza. In tutti i mercati all’aperto giornalieri e settimanali della provincia Padovana, gli oltre 2000 posteggi possono essere adeguatamente ed efficacemente attrezzati ed occupati con la massima sicurezza. In questo l’Anva Confesercenti sta formando e collaborando con gli operatori e integrando con amministrazioni comunali al fine di poterne garantire l’apertura in tempi brevissimi. Alcuni mercati  potrebbero già garantire l’apertura con tutte le norme di sicurezza. Ma nel giro di alcuni giorni tutti i mercati dell’intera provincia possono essere riorganizzati per rispondere alla crescente richiesta dei consumatori ed alle regole previste dai protocolli di sicurezza.

Ristoranti, tavole cade e mense: non sono ancora chiare le regole per la riapertura. Esiste una buona percentuale di ristoratori (circa 20%) che dichiarano di essere nell’impossibilità di riaprire se verranno introdotte norme quali: distanziamento di 2 metri tra tavoli, forme di plexiglas e un 1 metro tra un posto a tavola. Pur essendo attrezzati di tutti gli altri aspetti (DPI, sanificazione cc) , il costo dell’esercizio in tali situazioni sarebbe talmente elevato da rendere particolarmente oneroso e quindi improduttività l’apertura dell’attività. Mentre oltre la metà nonostante queste indicazioni è pronta a riaprire anche per sperimentare queste forme di sicurezza , per poi essere da apripista per tutte le categorie.

Bar: anche in questo caso una buona percentuale ritiene che l’eventuale obbligo dell’esclusivo servizio al tavolo, distanza di 2 metri possa precludere la redditività dell’esercizio e quindi diventare impossibile la vitalità economica dell’esercizio. Più del 50% ritine che si debba comunque andare all’apertura .

Agenti di commercio e agenti immobiliari: situazione particolarmente complessa in quanto pur avendo la possibilità di aprire già ora, il problema supera quello della sicurezza (che viene ormai garantita da studi professionali) ma in questa situazione, con la chiusura delle attività di riferimento, il riavvio sarebbe inutile se non solo propedeutico ad un rilancio successivo. Anche in questo caso la stragrande maggioranza pronti a riaprire.

Distributori: in teoria aperti solo per erogazione carburanti. Attività assolutamente non redditizia per i gestori. Pur essendo autorizzati alle attività correlate (lavaggio ecc) , con i limiti imposti nelle limitazioni dei movimenti , fino ad ora era inutile e dannosa l’apertura. La totalità dei gestori è pronta a riaprire nel momento in cui sia chiaro che i consumatori possono recarsi nei loro impianti anche per gli altri servizi legati all’auto.

Con QUI6ALSICURO Confesercenti ha predisposto un servizio di verifica, analisi , assistenza rivolto a tutte le attività commerciali e di ristorazione al fine di evitare di disperdere risorse in acquisti o interventi che possono dimostrarsi inutili . Obiettivo proprietario di QUI6ALSICURO è quello di garantire e dare sicurezza ai consumatori non solo all’interno del singolo esercizio ma in collaborazione con le amministrazioni nelle aree in cui gli esercizi operano.

Con il progetto #CONFIDUCIA Confesercenti vuole rilanciare il rapporto tra mondo della distribuzione , negozi di vicinato, ambulanti, bar, ritornati servizi alla persona, ed i consumatori. In particolare mirando ad una sufficienza di servizi nei quartieri ed incrementare quel rapporto di fiducia e garanzia. Sia in termini di qualità del prodotto, sia di sicurezza alimentare e non alimentare nei confronti dei consumatori

L’appello del Presidente Nicola Rossi è chiaro. Siamo davanti ad una fase nuova. I Commercianti sono esasperati da due drammatici mesi di chiusura e vogliono tornare a misurarsi con il mercato e con i consumatori. La ripresa non sarà facile e le prospettive sono particolarizzane impegnative . Le imprese e tutti noi, siamo pronti per affrontare queste sfide ma abbiamo bisogno che questo nostro sforzo trovi un aiuto concreto subito .

Le piccole imprese del terziario hanno bisogno di contributi immediati, a fondo perduto, per poter effettuare gli investimenti necessari per la ripresa, per ripianare le perdite subite in questi due mesi e per poter ridare slancio all’economia del territorio .

La rabbia che ogni giorno misuriamo tra i nostri soci che vedono le proprie attività, ogni giorno più in difficoltà, deve trovare una risposta concreta. La nostra associazione sta cercando di farlo. Tutto questo è possibile solo se gli enti pubblici, a partire da comune, regione (vedi intervento Piemonte) e Stato, sappiano intervenire con linee economiche precise.

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